(Gazzetta dello Sport) Felice come un bambino cui hanno fatto il regalo più desiderato. «Sono tornato a casa: le polemiche del passato non contano, anch’io ho commesso i miei errori, ora voltiamo pagina» .
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Felicità Tancredi «Finalmente sono tornato a casa»
(Gazzetta dello Sport) Felice come un bambino cui hanno fatto il regalo più desiderato. «Sono tornato a casa: le polemiche del passato non contano, anch’io ho commesso i miei errori, ora voltiamo pagina» .
Quattro anni fa, venne fischiato dallo stadio Olimpico durante la festa per gli 80 anni della Roma, oggi è il «Tancredi! Tancredi! Tancredi!» amato come quando difendeva i pali della squadra giallorossa. «Ma non voglio che si parli di me come un’ex bandiera, voglio essere giudicato per il lavoro che farò» , annuncia. Allenatore dei portieri, presentato ieri alla stampa insieme allo staff di Luis Enrique, tutti presenti tranne Vito Scala. «I portieri che abbiamo in rosa si sono messi tutti a disposizione, mia e del mio collaboratore Guido Nanni: Curci? Ha qualità tecniche indiscutibili, ma a certi livelli non bastano e infatti nelle ultime due stagioni ha avuto problemi. Julio Sergio? In genere io preferisco i portieri alti, perché possono diventare veloci, mentre i bassi non possono diventare alti» . L’identikit del prossimo portiere della Roma? «Che sappia innanzitutto parare, e abbia pure piedi buoni per far ripartire l’azione. Kameni? In Spagna, col Real Madrid, lo affrontai un paio di volte e si comportò bene» . Di più Tancredi non dice, con Luis Enrique accanto a lui che annuisce soddisfatto.
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