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De Rossi: «Più bello vincere così»

(Il Romanista – F.Cassini) – Dalla notte di Pistoia sono passati tredici giorni, l’euforia è stata metabolizzata, eppure Alberto De Rossi ha ancora davanti agli occhi le immagini di quella serata:

Redazione

(Il Romanista - F.Cassini) - Dalla notte di Pistoia sono passati tredici giorni, l’euforia è stata metabolizzata, eppure Alberto De Rossi ha ancora davanti agli occhi le immagini di quella serata:

«Ho sempre in mente la gioia dei ragazzi» ha detto il tecnico, protagonista di una lunga intervista su Roma Channel in un set d’eccezione, la terrazza dello stabilimento di Ostia in cui il tecnico è di casa da anni. «Il mare per me è la vita, non dimenticherò mai la colazione che ho fatto proprio qui appena tornato da Pistoia alle sette e mezza di mattina, dopo aver viaggiato tutta la notte». Le due settimane trascorse sono serivite, oltre che per mettere ordine fra le emozioni, anche per realizzare la porta dell’impresa: «Siamo entrati nella storia della Roma: è stata una cavalcata intensa e anche molto faticosa, però quante soddisfazioni che ci siamo tolti quest’anno. I ragazzi hanno dimostrato grande attenzione, maturità e anche personalità, specialmente quando le cose non andavano bene e ci è arrivata qualche critica». I ricordi della finale sono ancora molto vividi: «Quando il Varese ha segnato il 2-1 a dieci minuti dalla fine, in panchina la frase che io e lo staff ripetevamo era sempre la stessa: "non può finire così". Con il mio vice Alessandro Toti ci guardavamo e ci dicevamo che non era possibile perdere ancora una volta così, perché se andiamo a guardare, anche la Coppa Italia ci è sfuggita per un tiro-cross sbagliato: non sarebbe stato giusto». Meglio vincere facile 3-0? «Da allentaore forse sì, se fai due gol nel primo tempo e poi uno a inizio ripresa, in panchina stai più tranquillo. Però vincere così, soffrendo fino all’ultimo, è troppo bello». Sei anni dopo il trionfo di Lecce, per il tecnico è arrivato il secondo scudetto in otto anni alla guida della Primavera: «La partita contro il Varese è stata tutta un’altra cosa rispetto a quella con l’Atalanta del 2005: allora siamo andati subito in vantaggio e poi abbiamo un po’ subito il loro ritorno, fino al 2-0 di Okaka che ha chiuso la partita. Invece stavolta siamo stati sempre costretti a rincorrere e credo che la partita ci abbia aiutato a fa emergere tutte le nostre qualità, anche se avremmo giocato comunque all’attacco». Fra i messaggi arrivati dopo la vittoria, De Rossi ne ricorda alcuni con particolare piacere: «Quelli della famiglia: di mia moglie, di mia figlia e di Daniele, con cui ho parlato a lungo dopo la partita, analizzandola anche dal punto di vista tecnico-tattico. Che mi ha detto? Era molto contento, ha sofferto anche lui come tutti quelli che ci hanno seguito. Ho ricevuto quasi 500 messaggi, comprese alcune proposte da B e LegaPro. Ma io voglio restare a lavorare nel settore giovanile e quello della Roma è il migliore». Il tecnico non ha ancora incontrato la nuova dirigenza, ma è in attesa di una chiamata che servirà a pianificare il futuro: «A giorni credo che verrò chiamato, anche se con Toti stiamo già mettendo a punto i programmi per la prossima stagione. D’altra parte, non ci siamo mai fermati quando perdevamo, perché dovremmo farlo ora che abbiamo vinto?».