rassegna stampa roma

Americani-Unicredit, si tratta

(Il Romanista – D.Galli) E ora si tratta. Gli uomini degli americani sono sbarcati a Roma. Dopo essersi confrontati ieri con l’amministratore delegato Fenucci e lo staff dello studio legale Tonucci, da oggi lavoreranno per ridurre le...

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) E ora si tratta. Gli uomini degli americani sono sbarcati a Roma. Dopo essersi confrontati ieri con l’amministratore delegato Fenucci e lo staff dello studio legale Tonucci, da oggi lavoreranno per ridurre le distanze con Unicredit.

C’è la volontà di tutti, sia della cordata USA sia della banca, di rispettare le scadenze e firmare i contratti definitivi entro il 31 luglio, deadline prevista negli accordi di Boston. Serve il buon senso generale per disinnescare una situazione potenzialmente esplosiva. DiBenedetto,meglio anticiparlo, ha paura che un blocco conservatore annidato nella politica romana gli stia preparando delle autentiche trappole. Mister Tom sta imparando l’italiano. Magari, questo lo aiuterà a schivarle.

LA SITUAZIONE Mark Pannes e Sean Barror sono due manager del "Raptor EvolutionFund", il fondo di investimenti di Pallotta. Saranno loro a dover sciogliere il nodo che blocca al momento la cessione dell’AsRoma.Bilanci alla mano, ci si è resi conto che 35 milioni per la ricapitalizzazionedel club non basteranno. Se si vuole rendere la società competitiva, bisognerà immettere tra i 60 e gli 80 milioni in due anni. Su questo punto sono tutti d’accordo. Gli americani sostengono però che la situazione dei conti giallorossi sia diversa da quella rappresentata in un primo tempo da Unicredit. L’obiettivo di Pannes e Barror è di evitare lo scontro. Qualora la trattativa andasse per lelunghe, e ci fossero (come si pensa) i margini per un esito positivo, si potrebbe comunque superare il termine ultimo del 31luglio. Non sarebbe un dramma.

LE RAGIONI DI MR TOM L’ostacolo finanziario è fondamentale. Sicuro. Bisogna però registrare anche delle ansie su sponda americana. Tante cose non sono andate giù alla cordata in questi mesi. Esempio. DiBenedetto avrebbe voluto prevedere una clausola per l’eventuale esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti della precedente gestione di Rosella Sensi.Unicredit si sarebbe opposta. L’elenco dei motivi di attrito è lungo. Si va dal mancato rinnovo di Mexes a - pare - la stessa gestione dell’As Rom ada parte della banca. Gli americani non hanno però alcuna intenzione di alzare bandiera bianca. Hanno spedito apposta due fiscalisti esperti in bracci di ferro. Allo stesso tempo, temono la formazione di un fronte trasversale che gli si ponga in antitesi. Qualcuno legge nella nomina di Rosella Sensi ad assessore alla promozione dei grandi eventi, e quindi primo referente quando gli americani decideranno di costruire uno stadio di proprietà, un motivo in più di inquietudine. Alla fine prevarrà probabilmente il buonsenso. Anche perché Unicredit è consapevole che ormai il progetto funziona solo se gli americani restano. Sabatini l’ha detto chiaramente: è stato scelto da loro. E quando Baldini ha parlato a Repubblica, tutti si sono concentrati sulla polemica con Totti. Ignorando l’importanza della rivoluzione culturale a stelle e strisce. Se DiBenedetto lascia, Baldini non viene. E questo Unicredit lo sa.

ABBONAMENTI La nuova Roma gioca su più tavoli. Uno è quello del Viminale. La partita è quella degli abbonamenti ai non tesserati. Il Ministero ha chiesto alla Roma di soprassedere. A Trigoria si sono adeguati. Ma solo per ora. Già, perché a volte la differenza sta tutta lì, in un aggettivo. «Temporanee». «A seguito della determinazione dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive n. 25 del 21 luglio 2011»,riportava ieri la Roma sul proprio sito, «la corrente Campagna Abbonamenti dovrà necessariamente subire delle temporanee modifiche di ordine procedurale». Temporanee modifiche. «Gli abbonamenti - avvisa la società - alla stagione calcistica 2011/2012 pertanto, contrariamente a quanto in precedenza comunicato, saranno emettibili, fino a diversa e nuova comunicazione,esclusivamente per i possessori della AS Roma Club Privilege». Contrordine, quindi? Ufficialmente sì, ufficiosamente forse no. L’Osservatorio vuole sentire le rappresentanze del tifo. E pure le società sportive. Sembra infatti che qualcuna di queste non abbia gradito la mossa della Roma di consentire di abbonarsi a tutti, anche ai non tesserati. Roma che,come si legge nella nota, «continua a ritenere l’iniziativa immediatamente applicabile,in linea con tutti gli aspetti relativi agli standard di sicurezza richiesti dalle normative vigenti». A Trigoria sono ottimisti. All’Osservatorio,che non sempre fa rima con Maroni, anche. Ad agosto potrebbero esserci delle sorprese positive. Per i non tesserati. Per la Roma. Per il calcio.