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rassegna stampa roma

All’ultimo stadio

Oggi l’incontro decisivo tra le parti. Ieri si è trattato a oltranza. Le ipotesi: riduzione delle cubature o ritiro del pubblico interesse

Redazione

È fissato a questo pomeriggio l’atteso vertice tra Campidoglio e proponenti sullo stadio della As Roma. E, salvo colpi di scena finali, potrebbe essere il giorno X per girare le carte. Ieri i contatti tra le parti sono andati avanti per tutta la giornata per cercare una soluzione, affatto semplice, all’impasse. Diverse le opzioni sul tavolo di Palazzo Senatorio: l’annullamento del pubblico interesse e la proposta di realizzare l’impianto in un altro luogo, circostanza che farebbe chiudere negativamente la conferenza dei servizi; e la prosecuzione delle trattative sul progetto attuale per trovare un punto di caduta su una riduzione netta delle cubature, una rimodulazione delle opere pubbliche richieste e una riperimetrazione dell’area interessata a Tor di Valle. Per percorrere la strada dell’annullamento del pubblico interesse, però, si attendono – tra le altre cose – i pareri legali richiesti all’avvocatura capitolina su eventuali profili di illegittimità della delibera votata dalla precedente amministrazione.

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«Lo stadio si farà, sono in corso riunioni tecniche per trovare le soluzioni per farlo», garantisce il deputato Carlo Sibilia. E il collega Luigi Di Maio gli fa eco: «Il fatto che esista ancora una trattativa in corso con la Roma sulla questione stadio spiega che la decisione la prenderà il sindaco». Beppe Grillo, nella Capitale ormai da quattro giorni, rispedisce la palla nel campo comunale: «C’è un Ufficio dell’Urbanistica che presto darà delle risposte». Ma le parole pronunciate il giorno prima pesano ancora come un macigno sull’esito della trattativa: «La zona è a rischio idrogeologico. Nessuno dice di no, diciamo di sì ma in una parte che non sia quella». Il cambio di location, però, è stato respinto nettamente dalla società giallorossa e dai costruttori coinvolti che potrebbero a questo punto intentare una pesante causa contro il Comune. «Dopo 5 anni di lavori su un progetto in stato avanzato di approvazione nel rispetto di leggi, regolamenti e delibere, non è in alcun modo ipotizzabile un sito alternativo a Tor Di Valle. L’area è sicura dal punto di vista idrogeologico», la loro posizione.

(P.Lo Mele)