Per passare il turno stasera ci vuole la Roma migliore, quella cioè finita davanti a Chelsea e Atletico Madrid, scrive Fabrizio Bocca su La Repubblica. Lo Shakhtar è guidato dal 44enne mozambicano-portoghese Paulo Fonseca, che due anni fa ha preso il posto di Lucescu, e che è al comando di una squadra perennemente in trasferta, che ha ormai per base Kiev, e vive salendo e scendendo da un aereo. Lo Shakhtar è stato la causa principale dell’eliminazione dalla Champions League del Napoli, per cui alla Roma non hanno alcun bisogno di suonare allarmi. Sanno benissimo che il rischio è alto.
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Una mezz’ora di fuoco: la strategia della Roma nel ghiaccio di Kharkiv
I segreti studi strategici giallorossi confidano in un cedimento dell'avversario dopo l’ora di gioco
Abbastanza a sorpresa a sostenere Di Francesco alla vigilia si è presentato il reduce De Rossi che ha detto di non vivere di ricordi, malumori e voglie di rivincita. Le gomitate a Srna fanno ormai parte dell’icona guerriera del capitano. I maligni hanno visto nell’apparizione di De Rossi, un togliere dalla prima fila e dagli obbiettivi Alessandro Florenzi, su cui si starebbe allungando la longa manus juventina. Ma a riprova che l’influenza non era diplomatica, anche il fatto che abbia saltato l’allenamento di rifinitura. Per il resto dovrebbe essere Roma al top, con tanto del geniaccio turco Ünder e il modulo 4-2-3-1, nuova gabbia tattica di Di Francesco.
Lo Shakhtar vince quasi sempre in casa, se casa lo stadio del Metalist si può chiamare, ma soprattutto si conta che non abbia fondo a causa della lunga pausa invernale. Per altro finita giorni fa con una vittoria sul Chernomorets (5-0). I segreti studi strategici giallorossi confidano in un cedimento dopo l’ora di gioco. Il resto lo farà questo tempo da lupi. Si può scegliere: correre o correre.
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