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Uefa, Ceferin: “Porte chiuse per finire i campionati. Si può ripartire anche a fine giugno”

"Non penso alle finali di coppe europee senza pubblico. Nessuno sa quando la pandemia finirà, siamo in attesa"

Redazione

Aleksander Ceferin, numero uno dell'Uefa, studia insieme ai vertici del calcio europeo la strategia giusta per ripartire dopo l'emergenza. Queste le sue parole in un'intervista a La Repubblica.

Il calcio europeo fermo simboleggia l’assedio della pandemia?

In questo momento drammatico la cosa più importante è la salute, uscire da questa crisi. Certo, il calcio interrotto simboleggia che l’Europa e il mondo si sono fermati.

Qual è il piano Uefa?

Nessuno sa quando la pandemia finirà. Abbiamo il piano A, B o C: siamo in contatto con le leghe, con i club, c’è un gruppo di lavoro. Dobbiamo aspettare, come ogni altro settore.

Quali sono le opzioni?

Ricominciare a metà maggio, a metà giugno, o alla fine di giugno. Poi, se non ci riusciamo, probabilmente la stagione è persa. C’è anche la proposta di finire questa stagione all’inizio della prossima, che comincerebbe un po’ più tardi. Vedremo la migliore soluzione per leghe e club.

Si riprenderà a porte chiuse?

Mi è difficile immaginare tutte le gare a porte chiuse ma ora non sappiamo se riprenderemo, con il pubblico o senza. Se non ci fosse alternativa, sarebbe comunque meglio finire i campionati. Posso dire che non penso alle finali di coppe europee a porte chiuse.

Le critiche per Valencia-Atalanta e per l’attesa nel rinviare l’Europeo e fermare le coppe?

Per l’Europeo dovevamo esaminare più di 100 contratti, parlare con sponsor e broadcaster. Non si fa in un giorno. Quando c’è stata Valencia-Atalanta, si giocava ancora dappertutto in Europa. Era a porte chiuse e sui tifosi radunati davanti allo stadio la giurisdizione era delle autorità spagnole. Ho sentito anche una critica idiota per l’andata a Milano. Il 19 febbraio nessuno sapeva che la Lombardia sarebbe stata il centro dell’epidemia. Chi eravamo per dire non si gioca? Ci sono autorità preposte.

Il fari play finanziario verrà sospeso?

La crisi coinvolge anche i club: abbiamo già posticipato alcuni requisiti da fine marzo a fine aprile. Dipende da come si evolverà la situazione. Nulla sarà più lo stesso, dopo questo anno terribile, nel mondo intero. Sul FPF ci sono più opzioni aperte.