La prima palla la tocca di petto. Si potrebbe dire col cuore. La seconda pure. La terza la prende con le mani per accelerare la rimessa in gioco del Cagliari perché la Roma sta perdendo, scrive Enrico Sisti su La Repubblica. La quarta la sfiora di testa stringendo sul primo palo. Sono tutti momenti fatali, per uno che comincia adesso. Le gambe non tremano, però vanno come frullini. Sino a pochi mesi fa, Felix Ohene Afena-Gyan viveva in Ghana (distretto di Sunyani, 370 chilometri dalla capita Accra). Mercoledì, questo 2003 dal futuro certo entra al 12’ del secondo tempo. La Roma è sotto e Mourinho capisce che bisogna togliere un difensore e inserire un’attaccante. In panchina ci sarebbe Shomurodov. No. Tocca al pischello che sogna di portare in Italia anche mamma. Era talmente contento dopo la partita che al suo allenatore di prima squadra, non proprio uno qualsiasi, spedisce un post di ringraziamento (“per sempre grato“) chiamandolo “Sir”. L’allenatore lo ha onorato di una citazione su Instagram: “One more kid“.Mourinho non è storicamente un tecnico abituato a puntare dichiaratamente sui giovani, insomma non è su di loro che ha costruito la propria storia. Ma la Roma è diversa. Felix ha sconvolto il Cagliari con i soli spostamenti, con la rapidità. Prima di lui, la Roma aveva alcuni giocatori che aspettavano fermi. Dopo di lui, si sono aperte spesso voragini. Prima la Roma perdeva, dopo ha vinto. Non ha toccato tanti palloni, ma ha fatto un tale casino da consentire alla Roma di sfruttare spazi fino a quel momento negati dall’attenta applicazione della difesa sarda. È dallo scorso anno che Alberto De Rossi sta lavorando su di lui nella primavera giallorossa. Ora ha ed è una certezza in più anche nella squadra dei fratelli maggiori.
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Storia di Afena-Gyan, il pischello preferito da Mourinho
Lo Special One ha puntato su di lui e Felix ha sconvolto il Cagliari con i soli spostamenti, con la rapidità
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