Ieri doveva essere approvata la delibera per dire addio al progetto dell’impianto a Tor di Valle, ma il voto è slittato a oggi in seconda convocazione: basteranno 16 presenze anziché 24. Ma più dei numeri - si legge su 'La Repubblica' - ai 5s serve approvare gli emendamenti che il Pd ha presentato per mettere a riparo l’Assemblea e il Comune dalle richieste di risarcimento da parte di Eurnova. Il fatto che la società proponente del progetto dal 2014 a oggi non sia più "nel pieno godimento della proprietà dei terreni" è uno degli assi portanti del testo. Che chiede di procedere con la revoca in autotutela anche perché l’altro proponente, l’As Roma, si è ritirato dalle trattative.
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Stadio a Tor di Valle, sulla revoca 5S appesi al soccorso dei dem
In Aula manca il numero legale: la seduta slitta a oggi Eurnova. Per chi vota sì penale da 60 milioni
Per evitare la questione controversa della proprietà dei terreni (passati alla Cpi di Radovan Vitek ma di cui Eurnova ha ancora il diritto di utilizzo), gli emendamenti a prima firma del capogruppo del Pd Giulio Pelonzi eliminano i riferimenti alla disponibilità giuridica e materiale delle aree. "Solo se verranno approvati voteremo la revoca", ha detto in mattinata Pelonzi. Oggi, i desiderata del Pd saranno soddisfatti: gli emendamenti sono stati sottoscritti anche dal capogruppo del Movimento Giuliano Pacetti e dal suo omologo di Sinistra per Roma Stefano Fassina. La sindaca Raggi ha fretta di poter dare all’As Roma la garanzia che ogni vincolo al vecchio progetto sia sciolto e che si può procedere con l’individuazione di un’altra area per i tifosi romanisti
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