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rassegna stampa roma

Salvavita Ronaldo, la Roma spaventa una Juve confusa

LaPresse

Doppietta di Veretout, i bianconeri meglio in 10 dopo il rosso a Rabiot. CR7 tiene a galla i bianconeri: “Il futuro è positivo, con Pirlo si sorride”

Redazione

La Juve ha esposto tutta la sua vulnerabilità persino al cospetto di una vulnerabilissima Roma, squadra fragile e spaurita che difatti ha esitato a intascarsi gli innumerevoli regali che la Juve le ha fatto, scrive Emanuele Gamba su "La Repubblica": si è presa il rigore per il mani di Rabiot (che il peggio l’aveva fatto appena prima, dando di tacco la palla a Veretout), ha raddoppiato con un insensato contropiede 3 contro 1 nato da una punizione in attacco per i bianconeri che solo Cuadrado ha coperto, e che Dzeko, Mkhitaryan e Veretout hanno risolto con tre tocchi, ma poi più niente, sbagliando gol a tu per tu con Szczesny (gravissimo l’errore di Dzeko, palo esterno da sei metri), sprecando ripartenze comode, allentando la concentrazione in difesa e la pressione a centrocampo consentendo in sostanza alla scombiccherata combriccola bianconera di restare in partita malgrado la sostanziale inoffensività di quello che si potrebbe chiamare un pentadente, finendo per farsi punire dagli ampi margini di superiorità dell’avversario.

Che si sono interamente manifestati nella carne e nel sangue di Ronaldo, il quale alla fine ha difeso tutti: "Abbiamo cambiato tanto, nuovo allenatore, nuove idee, ma con lui la squadra lavora sorridendo. Siamo solo all’inizio, il campionato sarà più equilibrato, ma il futuro è positivo".

Pirlo ha fatto le sostituzioni giuste, ha plasmato un 3-4-2 sensato e la squadra ha ritrovato distanze, misure e coperture, arrivando a spaventare la Roma, rimasta a metà tra le gambe molli dei suoi ragazzi giovani e quelle stanche dei suoi vecchi bucanieri: a un certo punto Dzeko, Mkhitaryan e Pedro, dopo aver buttato l’occasione di trasformare la partita in affare fatto, hanno potuto solo cincischiare mentre altri, tipo Spinazzola e Santon, cedevano ai soliti ritmi di tenuta. Così la Juve ha chiuso in attacco, mentre il povero Fonseca guardava sconsolato il giovane collega mandare in campo un vip dopo l’altro intanto che lui doveva centellinare sostituzioni senza prospettive di cambiamento. Era stato bravo a presentare una Roma essenziale, ma quando la Juve ha smesso coi fronzoli s’è vista la differenza che passa tra un organico e l’altro.