Non sarà né Sampaoli, né Emery. Il dopo Spalletti — se dopo-Spalletti sarà — come scrive Matteo Pinci su La Repubblica, seguirà una sola strada: quella italiana. A Trigoria sperano ancora di non dover rinunciare all’allenatore toscano, che nelle ultime 47 gare di serie A ha raccolto 14 punti più del Napoli e soltanto 7 meno della Juventus. Ma è stato lui stesso a “liberare” la società dal vincolo dell’attesa durante la cena con Pallotta.
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Roma, un tecnico italiano per il dopo-Spalletti
Pallotta non vuole un allenatore straniero. In cima alla lista c'è Sarri, ma si pensa anche a Mancini, Montella, Gasperini e Di Francesco. Senza dimenticare due insospettabili: il fiorentino Semplici della Spal e l’ex juventino Carrera
Il presidente ha imposto un' indicazione a Baldini e Baldissoni: che anche il prossimo sia un tecnico italiano. Ora in cima alla lista è Maurizio Sarri. C’è anche chi parla di un colloquio segretissimo tra il tecnico del Napoli e Baldini, proprio nei giorni in cui l’allenatore sembrava ammiccare ai giallorossi ("Che rispetto c’è stato per la Roma, uscita col Lione per responsabilità della Lega con quel calendario?", disse).
Ma la seduzione, se di seduzione si può parlare, deve scontrarsi con il pragmatismo di De Laurentiis. Che a chiunque chieda di Sarri risponde indicando la clausola di rescissione del contratto del suo allenatore: 8 milioni di euro.
La coppia Baldini-Baldissoni si muove intanto su altri nomi. In città i più ricorrenti sono quelli di Mancini e Montella, anche se non proprio simpatici ai due manager romanisti, forse pure per il legame di amicizia con Totti. Gasperini piace a Baldini, Di Francesco è un altro candidato. Ma nella lista infinita dei nomi ci sono persino due insospettabili: il fiorentino Semplici della Spal e l’ex juventino Carrera, che con lo Spartak sta vincendo il campionato russo.
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