La città ribolle: l’addio di De Rossi è un boccone che non va giù a Roma, i tifosi hanno annunciato per oggi una nuova contestazione al club, davanti alla sede dell’Eur, scrive Matteo Pinci su La Repubblica.
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“Rimango a gettone” la verità di De Rossi e il caos nella Roma
Un audio, rimbalzato da un telefono all’altro via Whatsapp, racconta la verità della bandiera ammainata
Proprio mentre un audio, rimbalzato da un telefono all’altro via Whatsapp, racconta la verità della bandiera ammainata. Si sente De Rossi rivolgersi a un gruppo di amici per raccontare come si sia consumato l’addio: "Alla società ho detto: dite che sto male? Datemi 100 mila euro a presenza. Potete pure non farmi giocare e resto gratis, che problema c’è? Questo mentre mi dicevano che non mi tenevano. Poi dopo 40 minuti a casa mi arriva una telefonata. Mi dicono: “Il presidente mi ha detto che se è così, va bene”. Ma come, dopo un anno che non ci parliamo?".
La versione del club è: se telefonata c’è stata, dopo l’incontro, era per ringraziarlo della proposta di giocare gratis, senza però accogliere l’idea. E per confermare la disponibilità ad aiutarlo a trovare un club negli States.
Il tecnico Ranieri è un altro pezzo della Roma che se ne andrà. Seguito da Dzeko e Kolarov, ai ferri cortissimi con la società. Il futuro sarà con Gasperini: l’accordo è a un passo per la voglia del club di scegliere senza attese. Da Londra però si sta liberando Sarri.
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