Da una parte Kobe, dall'altra Francesco. Ieri Bryant e Totti si sono incontrati ad un evento Nike: l'americano ha giocato l’ultima partita con la maglia indossata per vent’anni dei Los Angeles Lakers il 13 aprile. Sessanta punti e un’altrettanta pioggia di lacrime, atto finale di un “farewell tour” lunghissimo. Totti, invece, il 27 settembre festeggerà quarant’anni. Giocherà ancora. Nel 2010 aveva fatto una promessa: smetto tra cinque anni, già si immaginava nelle partite alle carte con gli amici. Ride e dice: «Era una bugia».
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Totti incontra Kobe Bryant: “Aver indossato una sola maglia è una scelta bellissima” – VIDEO
A Milano l'incontro tra i due campioni: dall'amore per una sola squadra al baratro del dopo, una lezione di vita e di sport
Qui uno stralcio delle dichiarazioni rilasciate ieri dai due campioni, pubblicate questa mattina su "Repubblica":
Totti: «(...) Abbiamo tutti e due indossato una sola maglia. Una scelta bellissima, per quanto mi riguarda».
Bryant. «Bellissima e non scontata. Cambiando forse avremmo vinto di più, guadagnato più soldi. Ma così abbiamo portato a casa anche il record della fedeltà. (...) ».
Totti. «Ho cominciato a giocare nella Roma nel 1989, oggi posso dire che è stato un onore. Sarebbe stupido fare il bilancio dei profitti e delle perdite, ho dato e ricevuto in parti uguali. Ho il diritto di guardare tutti a testa alta. Non ho rimpianti né rimorsi, nulla da farmi perdonare. Forse non sono una leggenda come te, ma sono stato un atleta onesto, leale. In campo ho sempre dato il massimo, credo di averlo dimostrato anche durante l’ultimo campionato».
Bryant. «A parte il mio, il calcio è lo sport che preferisco. In tutti questi anni mi sono ritrovato più di una volta a studiare i tuoi movimenti sul campo, soprattutto mentre stai aspettando il pallone o quando effettui il passaggio. Vedi, mi concentravo sull’angolo che creano i tuoi piedi rispetto al terreno, la capacità di sapere dove si trova il compagno a cui darai la palla senza guardarlo. Forse non riesco a spiegartelo bene nel mio italiano incerto, ma, credimi, mi è stato utile spiare alcuni tuoi segreti tecnici. Io sono uno che ha sempre analizzato molto gli altri: compagni, avversari, giocatori di discipline differenti».
Totti. «Di te ho sempre ammirato due caratteristiche: l’eleganza del gesto tecnico e l’invenzione improvvisa, la ricerca di qualcosa che supera la bellezza e sfiora l’impossibile. Uno resta lì, incantato. E vorrebbe che quella meraviglia non finisse mai. E invece…».
Bryant. «Può essere più semplice di quanto credi. L’anno scorso ero in macchina quando ho deciso che avrei smesso. Ero solo, nel traffico da paura della 405 Freeway di Los Angeles. Ti assicuro che ho avuto tutto il tempo di riflettere…(...) E all’improvviso, zac!, ho sentito che non avevo più l’ossessione di tutta quella roba lì. Capisci, era scomparsa non la passione, ma l’ossessione. E qualcos’altro si stava affacciando nella mia vita, piccole cose che si avvicinavano. Altri mari. (...)».
Totti. «(...) Sarà la mia ultima stagione di calcio, ma voglio che sia ancora un grande anno di calcio. Lo voglio con tutto il cuore e l’ho dimostrato sul campo nella parte finale dello scorso campionato. Nessuna ribellione, ho usato parole forti perché sono convinto che non era giusto finire così, la mia passione e l’impegno che ho sempre avuto nei confronti della maglia giallorossa meritavano maggiore rispetto».
Totti. «(...) Per quanto riguarda il luogo che mi accoglierà, quello che mi viene naturale di pensare è Trigoria, il centro sportivo della Roma. Un tempo ho detto che mi vedevo esclusivamente in un ruolo dirigenziale, ma quando stai per smettere o hai smesso per davvero scatta qualcosa nella testa che ti fa sospettare di non poter rinunciare ad avere un pallone tra i piedi. Non mi sento dunque di escludere una futura esperienza da allenatore. Lo hanno fatto tanti miei ex compagni, posso provarci anch’io».
Totti e Bryant hanno rilasciato alcune dichiarazioni anche ai microfoni di Roma TV:
Bryant: “Totti è un mito, è semplice per me”.
Totti: “Kobe? È una leggenda, il top nel suo sport. Più di questo non c’è”.
Bryant: “Il basket? Per me è sempre stata una passione, il grande amore per lo sport. Quando giochi bisogna dare il 100% di se stessi, sempre. In ogni allenamento e in ogni partita”.
Totti: “Gli obiettivi più importanti si raggiungono solo dando il massimo, il 100%. Hai una responsabilità maggiore rispetto agli altri perché la gente da te cerca sempre qualcosa in più. Fortunatamente sono riuscito a dare sempre il mio contributo”.
Bryant: “I Lakers? Sempre stati la mia squadra preferita, sin da quando ero piccolo. È sempre stato un sogno giocare con loro. Giocare tutta la mia carriera con una sola squadra? Sono stato molto fortunato. È sempre stato un sogno per me giocare con loro. Io sono stato leale e la squadra mi ha trattato benissimo”.
Totti: “La Roma è la squadra che ho sempre tifato, ho sempre sognato indossare quest’unica maglia e diventare il capitano di questa squadra. Fortunatamente sono riuscito a realizzare tutto ciò. L’amore che esprimo per loro è tanto”.
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