Il tema delle panchine lunghe, cruciale dopo l'ampliamento delle sostituzioni da tre a cinque, acquista ulteriore peso (e visibilità) man mano che ci si avvicina al traguardo, perché separa le rose adeguate alla lotta su più fronti da quelle in cui mancano gli uomini per puntare a tutto, come scrive Paolo Condò su La Repubblica. Non è per caso che l'altro spareggio Champions, acceso nel recupero da un adrenalinico botta e risposta, fosse stato fin lì noioso e deludente. La Roma paga la quantità di infortuni, come Mourinho ci ricorda ogni momento; per ovvi motivi Pioli non può invece ricordarci lo zero ottenuto dal mercato, ma se perfino un mini spezzone di De Ketelaere risulta dannoso (ha perso lui il pallone dell'1-0 di Abraham) c'è poco da aggiungere. Roma e Milan hanno un calendario migliore dell'Inter ma devono dividere tra campionato e coppe le energie di meno uomini. La Lazio in due partite ha dilapidato buona parte del suo vantaggio, ma passate Sassuolo e Milan il suo calendario diventa una discesa libera.
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Il peso delle panchine lunghe in vista del traguardo
La Roma paga la quantità di infortuni, come Mourinho ci ricorda ogni momento
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