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I segreti della Roma spacca Napoli

Redazione

Da Dzeko, rinato dopo le difficoltà, a Florenzi e Manolas, monumentali ieri a Napoli. Unica grana gli infortuni

Da Edin Cieco a Edin Dzegol: basta un mese alla Roma per trasformare un anatroccolo in un cigno. I due gol al Napoli segnano la resurrezione definitiva del “vero 9”. Alla Roma, servivano i suoi gol. Nell’ultimo mese, in Europa, soltanto Edinson Cavani ha segnato molto più di lui. Da metà settembre a oggi, scrive Matteo Pinci su La Repubblica, l’attaccante della Roma ha inciso più di gente come Neymar, Griezmann, DiegoCosta e di Lukaku. Anche il presidente DeLaurentiis, entrato a fine partita nello spogliatoio romanista, ha voluto congratularsi con il numero 9. L’unico a non incensare Edin è curiosamente Spalletti: «Ha fatto bene ma deve fare ancora meglio, nel primo tempo poteva fare altri tre o quattro gol», la sentenza del tecnico. Il primo a sostenerlo quando faticava, il primo a chiedergli di più oggi che vola.

Intanto il primo problema del tecnico è un altro: gli infortuni. A Napoli mancavano Strootman e Bruno Peres. Juan Jesus, Perotti e Nainggolan hanno accusato un risentimenti muscolari. La speranza a Trigoria è che si tratti principalmente di crampi e niente di più. Perché le soluzioni, oggi, latitano: Vermaelen e Ruediger hanno bisogno di tempo. A gennaio arriverà un centrocampista, ma a Napoli sono entrati Emerson Palmieri e Gerson, finora comparse o poco più. Spazio a loro giovedì contro l’Austria Vienna, insieme magari a ElShaarawy, pure lui in campo per una manciata di minuti al San Paolo, Iturbe e ovviamente Totti. Poi ci sono le certezze a cui difficilmente rinuncerà: Manolas, monumentale a Napoli sostituendosi addirittura a Szczesny nel primo tempo. E Florenzi, applaudito persino dal portiere polacco dopo un recupero nel finale su Ghoulam. Proprio Florenzi ha acceso il dopo gara. Tornando a sollevare uno degli argomenti più caldi a Roma, da oltre un anno: la questione Olimpico. «I tifosi del Napoli hanno creato una bella atmosfera. Se a Roma scendesse un marziano e vedesse la situazione penserebbe: perché solo qui ci sono le barriere e in altri stadi no? I tifosi sono rientrati allo stadio senza manifestazioni di violenza quindi adesso aspettiamo che chi di dovere faccia il suo lavoro e ci ridia i nostri tifosi». L’impressione è che a breve, qualcosa, possa muoversi davvero. Sia da parte delle istituzioni, sia dei tifosi “ammutinati”.