Nella stagione di Dzeko c’è ancora un piccolo tabù che dura da 110 giorni. Proverà a infrangerlo a Crotone, per liberarsi di quella che da tre mesi e mezzo pare diventata una maledizione: il gol in trasferta. Con la Samp a Marassi una rete illusoria ma (non certo per colpe sue) perfettamente inutile, seguita dal fallo da rigore ai suoi danni ignorato per un fuorigioco inesistente, che avrebbe potuto cambiare la storia del match. Prima, tanti viaggi senza mai una gioia: Empoli, Bergamo, Torino, Genova e Udine, più il derby in casa Lazio. Curioso per il capocannoniere del campionato, uno da 17 gol in 23 giornate, sempre decisivo nelle ultime cinque in casa ma sterile lontano dall’Olimpico, dove ha collezionato qualche errore di troppo, scrive Matteo Pinci su "Repubblica". L’ultima volta in cui i suoi gol hanno lasciato il segno lontano dall’Olimpico è stato il 26 ottobre a Reggio Emilia, 109 giorni fa: 1-3 in rimonta al Sassuolo grazie a una doppietta del bosniaco.
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Dzeko, gol e tabù. La gioia in trasferta manca da 110 giorni
Oggi a Crotone il bosniaco va alla ricerca di una nuova rete lontana dalle mura amiche. Curioso per il capocannoniere del campionato, uno da 17 gol in 23 giornate
L’unico che avrebbe potuto giocare al suo posto è rimasto a casa. Francesco Totti non sarà infatti allo Scida: colpa di un’influenza intestinale che lo ha colto la notte scorsa. È stato ieri mattina a Trigoria per farsi visitare, poi si è convenuto di non peggiorare la situazione con una trasferta. In fondo, Spalletti recupera comunque una soluzione in più in attacco: potrebbe tornare dall’inizio Salah. Come si cambia, con il rientro dell’egiziano? A parole l’allenatore ha preferito non sbilanciarsi, riaprendo alla difesa a quattro («Ma quella possibilità c’era anche senza Salah») e tenendo in piedi entrambe le soluzioni.
A Crotone però potrebbe averne bisogno. Soprattutto per scardinare le intenzioni del tecnico Nicola, che non s’è certo vergognato ad ammettere: «Se serve sono pronto a mettere il pullman davanti alla porta». Ciò nonostante, possibile qualche rotazione, visto che da oggi inizia un ciclo di 7 gare in 20 giorni, che passando per la doppia sfida con il Villarreal, l’Inter a San Siro e il primo derby di coppa Italia, si chiuderà il 4 aprile all’Olimpico contro il Napoli. Meno di tre giorni di riposo tra una gara e l’altra: «Ogni tanto dovremo far riposare qualcuno per mantenere il livello: qui, più che il calciatore, ti ci vuole il numero».
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