rassegna stampa roma

Borini rimette in piedi la Roma

(La Repubblica – M. Norrito) – Nella terra dove la parola progetto calcistico è un tabù, Luis Enrique e la sua Roma riprendono fiato con il minimo sforzo.

Redazione

(La Repubblica - M. Norrito) - Nella terra dove la parola progetto calcistico è un tabù, Luis Enrique e la sua Roma riprendono fiato con il minimo sforzo.

L’1-0 per i giallorossi punisce eccessivamente il Palermo, ma consente a Luis Enrique di stemperare quel malcontento che montava a Roma soprattutto dopo la sconfitta nel derby. Certo che nel calcio quasi nulla accade per caso e ed è emblematico che la vittoria scaccia crisi della Roma arrivi dove, solo in questa stagione, sono stati cambiati tre allenatori.

Prima della partita Zamparini aveva detto di seguire con interesse e curiosità il progetto Luis Enrique. Probabilmente la sua curiosità stava tutta nel capire come fosse possibile che un allenatore restasse in sella nonostante le sconfitte e soprattutto dopo il passo falso nel derby. Lui, Zamparini, che in passato dopo le sconfitte con il Catania aveva esonerato Zenga e Cosmi. E, a proposito di allenatori, con la nuova sconfitta casalinga ritorna in discussione il futuro di Mutti. Nove reti al passivo nelle ultime tre. Tutte partite perse che accendono più di un campanello di allarme per il tecnico. Zamparini, in attesa di prendere una decisione, ha già esonerato il tassista che scaramanticamente lo porta in giro per la città mentre il suo Palermo gioca al “Barbera”.

Due squadre in crisi e con tanti problemi di formazione dettati dalle molte assenze. Due squadre imbottite di giovani. Ma ci sono giovani e giovani. C’è Munoz, difensore rosanero del ’90, che si libera malamente del pallone sul connazionale di due anni più piccolo Lamela che in verticale trova il ventunnene Borini che batte Viviano per l’1 a 0. Sono passati due minuti e tutti i bei discorsi della vigilia sono già da mandare al macero (...).

Quella che dovrebbe essere densità a centrocampo per tutto il primo tempo diventa un muro al limite dell’area che ha l’effetto di lasciare isolati Budan e Miccoli. Situazione che migliorerà nella ripresa quando in campo ci saranno Hernandez e Ilicic al posto di Budan e Zahavi e il Palermo alzerà di molto il proprio baricentro. La Roma nel primo tempo va a sbattere contro il muro rosanero, ma prova a scavalcarlo, ad agirarlo, ad abbatterlo. Spesso trova qualche crepa nella quale insinuarsi. Nella ripresa, invece, i giallorossi agiscono spesso in contropiede sfruttando le qualità di Lamela che evidentemente quando vede il Palermo si esalta.

All’andata aveva segnato all’esordio in serie A. Al ritorno prova in tutti i modi a concedere il bis. Spettacolare la fuga solitaria all’inizio della ripresa conclusa con un tiro sull’esterno della rete. Al Palermo resta l’arrembante finale e l’amarezza di aver mancato un pari che avrebbe certamente meritato. L’immagine di Luis Enrique con il pollice in alto e di Lino Mutti sconsolato a testa bassa è la fotografia di una partita che rilancia la Roma e apre la crisi del Palermo.