IL ROMANISTA (D. GALLI) -«Non è solo una questione di "ok, vogliamo cambiare il logo, è proprietà intellettuale". Il fatto è che parecchie persone non sanno cosa sia quell’"AS"».
rassegna stampa roma
«Tanti non sanno cosa sia “AS”»
IL ROMANISTA (D. GALLI) –«Non è solo una questione di “ok, vogliamo cambiare il logo, è proprietà intellettuale”. Il fatto è che parecchie persone non sanno cosa sia quell’”AS”».
Stati Uniti, Massachussets,Boston, Wellesley College. È venerdì mattina, la Roma si allena sotto lo sguardo vigile di Garcia. James Pallotta osserva i suoi giocatori al lavoro. Julian Cardillo,che per il "Boston Globe" tiene il blog "Corner Kicks", lo avvicina per una "one to one interview".
Scrive il giornalista: «Abbiamo ricevuto 21 email da rappresentanti di MyRoma, un gruppo di tifosi romanisti (in realtà MyRoma è molto di più, è l’azionariato popolare giallorosso, ndr) insoddisfatto del nuovo logo del club. I colleghi della stampa italiana hanno riferito di avere ricevuto le stesse email. MyRoma sostiene che il nuovo stemma sia fonte di confusione, perché fa sembrare che la città di Roma sia stata fondata nel 1927 piuttosto che nel 753 a.C.». Incuriosito, Cardillo chiede quindi al presidente Pallotta le ragioni di questa rivoluzione.
Pallotta gli risponde con un’altra domanda: «Quante persone vivono a Roma?». «Quattro milioni», gli fa Cardillo. «Una cosa del genere? Allora 21 (le mail di protesta ricevute da MyRoma, ndr) vanno bene». È una battuta, Pallotta scherza. Però subito dopo si fa più serio: «Un sacco di gente non sa cosa sia "AS". Un sacco di gente mi chiede "hey, come sta andando con l’AC Roma?". E questa cosa mi devasta più di ogni altra. È una squadra di calcio, ma nessuno sa cosa voglia dire "AS". La parola "Roma" (da sola, ndr) rende tutto molto semplice».
Il presidente si sofferma poi sull’importanza di esportare il brand giallorosso negli States. Secondo il giornalista del Boston Globe, due fattori contribuiscono a rendere lo stemma più riconoscibile al di là dell’oceano: le tournée e Bradley. Spiega Pallotta: «Penso che sia più Bradley. Ma è anche il gioco FIFA della Electonic Arts. I miei ragazzi e i loro amici ci giocano. Conoscono tutti i calciatori, li acquistano e li cedono. Elementi come Michael (Bradley, ndr) aiutano parecchio». Dopo il tour dell’anno scorso, la Roma ha concluso una partnership con la Disney. Lo scorso dicembre è volata a Orlando per allenarsi nello spettacolare complesso sportivo della casa madre di Topolino. Poi è tornata negli States per la seconda tournée di fila, stavolta contro avversari decisamente più "gratificanti" per livello, per qualità.
L’obiettivo "commerciale" della Roma è la Mls, la lega americana. Racconta Pallotta: «Ho apprezzato molto la mia squadra a Kansas City. Kansas City’s Park è incredibile, uno dei migliori impianti che ho visto nel mio Paese, con 20.000 posti a sedere. Ho parlato con il commissario della Mls, Don Garber, mentre ero là. Gli ho detto che mi piacerebbe avere un rapporto con loro per l’intero campionato. Non so cosa verrà fuori, ma sono sicuro che vorrei fare ancora qualcosa. Soprattutto dopo l’All-Star Game dell’altro giorno».
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