rassegna stampa roma

Nesta jr, prima con derby: 1-1

(Il Romanista – V.Meta) Doveva giocarla da titolare, la sua prima partita ufficiale con la maglia della Roma, ma fra blocco del traffico e corse ciclistiche il tragitto Cinecittà- Torrino è durato più del previsto e la mezz’ora di...

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) Doveva giocarla da titolare, la sua prima partita ufficiale con la maglia della Roma, ma fra blocco del traffico e corse ciclistiche il tragitto Cinecittà- Torrino è durato più del previsto e la mezz’ora di ritardo ha costretto Gianmarco Nesta a guardare dalla panchina il primo tempo del derby che ha aperto il campionato dei Giovanissimi Provinciali.

Manfré lo ha mandato in campo a inizio ripresa, sulle spalle non aveva la maglia numero 13 come lo zio Alessandro (che nel Montreal Impact è passato alla 14 per lasciarla a Matteo Ferrari), ma un 17 più adatto alle sue caratteristiche di attaccante esterno. Trentacinque minuti per sfiorare il gol e dare un’idea dello spunto di cui è dotato: quando passa in mezzo a due avversari e poi ne salta altri tre per accentrarsi, in tribuna scattano applausi unanimi. All’uscita del campo che ha la Roma nel nome anche se ci gioca la Lazio, papà Fernando fa per portargli la borsa, ma Gianmarco non la molla e si incammina verso il cancello dopo un saluto veloce a compagni e allenatore. «Un ragazzo eccezionale - dice Manfré -. Educatissimo, sempre gentile e sorridente. Ha un cognome pesante, che specie a questa età è difficile non far pesare. Che giocatore è? Beh, lo spunto lo avete visto tutti...».

E che la sua prima partita con la maglia della Roma fosse proprio contro la Lazio e un passato che lui nemmeno ricorda (nel 2002, quando Cragnotti vendeva Nesta al Milan, lui aveva da poco compiuto due anni) è la conferma che nel calcio come nella vita il caso non esiste. Alla Roma era promesso dall’inverno scorso, ma fino a giugno ha continuato a giocare nella Pro Calcio Sabina, la società presieduta dal papà Fernando con sede a Collevecchio, paese in provincia di Rieti lasciato in estate per trasferirsi a Cinecittà. Il cuore è milanista - e non poteva essere diversamente -, ma quando De Angelis ha segnato la splendida rete che ha permesso alla Roma di pareggiare e al numero dieci di riscattarsi per il rigore fallito nel primo tempo, è stato fra i primi a correre ad abbracciarlo.

Un pareggio che va stretto ai giallorossi, pericolosi con l’imprendibile De Angelis ma anche Del Signore e Buto, ma in svantaggio poco prima dell’intervallo: poi è entrato Nesta, è andato a caccia di palloni prima a destra e poi a sinistra, ci hanno provato anche Filoia e Madonna, e se i gol non sono arrivati, di certo non è mancato lo spettacolo. «Questa squadra ha tanta di quella qualità, che in prospettiva ne può fare di strada» dice Manfré. Nipoti d’arte e non solo.