rassegna stampa roma

Luis Enrique “Bene solo il risultato”

(Il Romanista – M.Macedonio) – «Non conta solo vincere, ma anche sapere perché si vince. Così, almeno, la vedo io». Per una sera, tra tante voci che si levano, nello studio televisivo, a magnificare la squadra giallorossa, va...

Redazione

(Il Romanista - M.Macedonio) -«Non conta solo vincere, ma anche sapere perché si vince. Così, almeno, la vedo io». Per una sera, tra tante voci che si levano, nello studio televisivo, a magnificare la squadra giallorossa, va invece controcorrente, il tecnico asturiano.

Non sembra infatti soddisfatto, Luis Enrique, della prestazione complessiva dei suoi giocatori. O almeno, dà l’impressione che sia così. Un modo, forse, per tenere sulla corda la sua squadra. Ben sapendo quanto siano rischiosi ed esiziali, tanto più in una città come questa, i cali di tensione. «Dopo il gol – dice, in maniera molto franca – siamo stati troppo timorosi nel fare pressing. E abbiamo commesso errori, che possono diventare importantissimi». Eppure, la vittoria sul Genoa riapre qualche significativa speranza nella rincorsa ad un piazzamento che valga l’Europa. Anche a quel terzo posto che sembrava così lontano e irraggiungibile due settimane fa, dopo la sconfitta nel derby, e che nell’arco di due partite è tornato alla portata, con i dieci punti di distacco che si sono drasticamente ridotti a quattro.

«Il risultato di oggi – continua Luis Enrique – è certamente buonissimo per la nostra fiducia. Ma dobbiamo migliorare ancora molto – ammette – sul piano del gioco. Siamo stati al nostro livello soltanto nella parte iniziale della partita. Ma poi, abbiamo sofferto le tantissime palle perse». Gli arrivano i complimenti per l’onestà intellettuale dimostrata. Un diverso modo di approcciarsi, il suo, non solo al mondo del calcio, ma anche a quello dei media. Dicendo semplicemente quello che pensa, in un ambiente in cui tale dote non è certo tra le più diffuse. Dallo studio di Sky gli rinnovano i giudizi su un’ottima Roma. «Mi fa tantissimo piacere – ammette ancora il tecnico spagnolo. - Sapevo che conquesto preparatore atletico avremmo fatto bene. E non è quello, infatti, che mi preoccupa».

Anche se non si sbilancia, il tecnico, su quale sia la più forte tra le squadre che precedono quella giallorossa. «Spero che sia la Roma» risponde senza esitazioni. A chi gli parla di un buon primo tempo e di un secondo più sofferto, risponde con altrettanta sincerità: «Non sono d’accordo. Credo che abbiamo fatto male nel primo tempo e pure nel secondo. Abbiamo iniziato alla grande, con buon ritmo. Abbiamo fatto gol su un palla persa, recuperata da Leandro (Greco, ndr), ma dopo, la partita mi è piaciuta la partita. Siamo stati imprecisi e in difficoltà. E’ vero, abbiamo creato quattro-cinque palle gol, e Frey ha fatto almeno quattro-cinque parate decisive, ma non sono contento ugualmente. Mi piace solo il risultato, la partita no. Il Genoa ha fatto cose buone e avrebbe meritato di pareggiare». I tifosi hanno chiesto esplicitamente alla squadra, con uno striscione, di tornare a disputare sfide europee. «Non possono promettere niente – dice il tecnico. – Anche se per noi il pensiero dei tifosi è importantissimo. Loro certamente meritano di essere in Champions e di vincere campionati. Quello che facciamo è cercare di mantenere alto il loro orgoglio. E faremo tutto il possibile, fino all’ultimo, per far sì che abbiano tutto ciò che meritano di avere».