(Il Romanista - D.Giannini) «La partita di Siena deve dare continuità, questo porta entusiasmo e autostima». Guarda sempre avanti Federico Balzaretti, alla prossima partita. Il difensore giallorosso è pronto a scommetere sulla Roma anche in virtù di un gruppo di «ragazzi eccezionali».
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Balzaretti: «Ora serve il salto di qualità»
(Il Romanista – D.Giannini) «La partita di Siena deve dare continuità, questo porta entusiasmo e autostima». Guarda sempre avanti Federico Balzaretti, alla prossima partita.
Così lo ha definito nel corso di un’intervista rilasciata ieri a Roma Channel nella quale ha spiegato: «Si è creato da subito un bel clima, si lavora veramente bene ed è stato facile inserirmi. C’è un giusto mix di giovani e giocatori di esperienza e caratura internazionale, la squadra è veramente di grande valore. Non sono mai contento di me stesso. Sicuramente sto dando il 110%, ne sono consapevole e questa è la base di tutto. Naturalmente ci sono degli errori, che fanno parte della partita e possono capitare. A livello fisico sto bene, di questo sono contento. Bisogna migliorare ma è sempre stata la base della mia carriera cercare di lavorare e di non accontentarsi mai».
(...) «Di cosa non sono contento? Forse della qualità che a volte ho espresso in campo. Sto cercando innanzitutto di aiutare i compagni, soprattutto i più giovani, e di aiutarli e motivarli in campo, anche con le parole visto che tanti non sono italiani. Sono una persona molto equilibrata, per me fare una partita da 10 o da 2 è la stessa cosa. Il mio modo di vedere il calcio e di giocare è lo stesso, se sbaglio dieci palloni voglio giocare l’undicesimo, il dodicesimo, il tredicesimo... Non nascondo la testa sotto il campo».
Una stagione fin qui ad alti e bassi quella giallorossa, Balzaretti la spiega così: «In Italia c’è poca pazienza, tutto si porta all’esasperazione. Credo che ci sia davvero un percorso da fare, ma questo lo dice anche la storia del calcio. Quando si cambiano tanti giocatori, l’importante è che il gruppo ha capito che c’è un progetto. Si passa per sconfitte e momenti di difficoltà. Se non ci fossero, il percorso per le vittorie non sarebbe così bello».
Pazienza, dunque, con la consapevolezza che tutti stanno remando nella stessa direzione: «Il rapporto con Zeman è buono, ha la massima stima e fiducia in noi e ci sforziamo di fare quello che dice. Le cose si vedono, magari non per tutti i 90 minuti. Stiamo lavorando bene sulla fase difensiva, nelle ultime partite si sta vedendo un reparto che si muove meglio. Andiamo in campo cercando di fare le cose migliori, non sempre riescono. In tanti gol che abbiamo preso eravamo anche messi bene. L’errore individuale ci può stare, è meno grave di un errore di reparto. A sprazzi abbiamo sempre fatto vedere qualcosa, a parte la partita di Torino che è da cancellare. Abbiamo anche fatto del bel calcio, è da presuntuosi credere di dominare per 90 minuti, ci sono anche momenti di sofferenza». Gli obiettivi di questa Roma? «Porseli in questo momento è sbagliato. Ci manca qualcosa per fare il salto di qualità. Per i nostri valori possiamo vincere contro tutti. Prima bisogna riuscire ad essere squadra».
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