rassegna stampa roma

Una città divisa tra sogno e protesta

(Il Corriere della Sera – B.Tucci) Euforia da una parte, delusione e rabbia dall’altra.

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(Il Corriere della Sera - B.Tucci)Euforia da una parte, delusione e rabbia dall’altra. Roma che ama il calcio è divisa in due. I tifosi giallorossi, felici per quanto sta facendo la squadra, sperano ancora in un miracolo: quello che possa frenare la corsa forsennata della Juventus. I supporter biancazzurri non fischiano i giocatori, ma hanno un conto aperto con il presidente Lotito. Domenica sera, nella rocambolesca partita contro il Sassuolo, lo showcontro il numero uno di Formello ha raggiunto il top. Il match è sceso in secondo piano, l’obiettivo era uno solo: Lotito, responsabile, secondo chi protestava, di aver ridotto la squadra un colabrodo. Acquisti sbagliati, campagna d’agosto e di gennaio inesistente, avarizia. Hanno ragione o torto i tifosi della Lazio? Come sempre, la verità è nel mezzo. Sbraitano e non vogliono sentire giustificazioni di sorta, ma è anche vero che il presidente ha salvato la società dal fallimento, riportandola nell’elite del calcio italiano. Criticare è giusto e sacrosanto, ma bisogna avere pazienza. Andare sopra le righe, con atteggiamenti che sfiorano la violenza, non è accettabile. Dunque, presidente: ascolti la platea e si metta fin da oggi al lavoro perché il derby possa tornare una partita fondamentale da scudetto.

Dopo aver vinto a Bologna, la Roma sperava che il Torino potesse fare lo sgambetto alla Juve. Niente. I campioni d’Italia hanno vinto, riportando a 9 punti il loro vantaggio (anche se c’è da recuperare Roma-Parma). Troppo il gap fra prima e seconda? A mio avviso, sì. Anche se i punti dovessero ridursi a 6, i bianconeri hanno una marcia in più e hanno dalla loro la fortuna. Contro il Torino sono stati sciatti e inconcludenti, però, al momento opportuno (forse l’unico), hanno trovato il jolly, vincendo una partita che non meritavano di vincere. Comunque sia, la speranza è l’ultima a morire e la Roma ci deve credere fino in fondo.