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Roma, la cura dimagrante parte dai maxi-stipendi

LaPresse

Il club oggi donerà tre ventilatori polmonari e otto nuovi letti

Redazione

Il tema era già di attualità, l’emergenza mondiale del coronavirus lo ha reso imprescindibile. Da tempo si parla di una "cura dimagrante" per il calcio, che spende più di quello che produce. Adesso la situazione è drammatica e i club si trovano di fronte al rischio del fallimento.

I giocatori e lo staff della Roma hanno donato una giornata del loro stipendio alla raccolta GoFundMe, in aggiunta alle quote che molti di loro avevano già dato: serviranno per ordinare da subito tre ventilatori polmonari per la terapia intensiva e otto nuovi letti per l’ospedale Spallanzani. La Roma, come le altre società di serie A, ieri ha partecipato alla riunione di Lega in videoconferenza per studiare una strategia globale per limitare i danni, che saranno comunque ingenti. Una prima strada è la riduzione dei compensi ai calciatori, quantificata in un taglio del 30% nel caso in cui non si potesse portare a termine il campionato.

Cambieranno stipendi e valutazioni. Per Schick, che ha giocato un ottimo campionato con il Lipsia, era stato previsto un riscatto a 29 milioni: fino a poco fa sembrava un affare per il Lipsia, ma adesso? Per Smalling il Man United chiedeva 20 milioni e sembrava un prezzo equo, ma lo sarà ancora per un difensore di 30 anni? Tanto più dovendo decidere entro il 30 giugno. Non è un caso che si parli di annullamento del Financial Fair Play per la prossima stagione, ipotesi che potrebbe interessare Dan Friedkin, se dovesse acquistare la società. Pallotta ha comunque garantito ai dirigenti pieno appoggio.