Una delle chiavi di lettura per analizzare l’impresa della Roma in Champions League è la ritrovata impenetrabilità della sua difesa. Contro il Qarabag, il portiere brasiliano Alisson ha mantenuto la porta inviolata per la decima volta in stagione, su venti partite complessive. La storia della Serie A insegna che in Italia vince chi difende meglio e non chi segna di più, ma è in Europa che questa virtù ha portato i maggiori benefici. In Champions i giallorossi hanno sempre mantenuto la porta inviolata all’Olimpico, tornato ad essere un fortino che ha portato 7 degli 11 punti. Il dato dice che 3 volte su 6 la Roma non ha subito gol, ma acquista ancora più importanza considerando che per fare altri 3 "clean sheets" bisogna ricorrere a tutte le precedenti 39 partite. Un passo in avanti evidente. Come riporta l'edizione odierna de "Il Corriere della Sera", contro il Qarabag, la Roma ha concesso solamente tre tiri in porta: dal 2004/05 non ne aveva mai subiti meno in Champions.
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Roma, il fortino Olimpico. Perotti rinnova fino al 2021
Contro il Qarabag il decimo clean sheet stagionale in venti partite
La firma su questa clamorosa inversione di rotta è quella di Eusebio Di Francesco, che ha saputo dare equilibrio alla squadra senza rinunciare alla sua idea di calcio offensivo, ma soprattutto è riuscito a farsi seguire dai calciatori, che telecomanda dalla panchina. Prossimo obiettivo: accorciare sulla testa della classifica in campionato. Domenica a Verona, contro il Chievo (ore 12.30), c’è l’occasione per avvicinarsi all’Inter capolista o alla Juventus, che si affronteranno sabato. Probabile l’assenza di Diego Perotti, uscito affaticato dalla gara con il Qarabag. L’eroe della Champions nelle prossime ore è atteso l’annuncio del prolungamento fino al 2021 del suo contratto.
(G. Piacentini)
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