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Roma all’ultima mossa: tutti in ritiro

Il «si salvi chi può» della Roma parte da una decisione e da una speranza. È saltato anche il giorno di riposo previsto per oggi, sostituito da una seduta di allenamento. E se contro il Torino dovesse andare male si resterà in ritiro fino al...

Redazione

C'era da prendere una decisione dopo il doppio schiaffo Barcellona-Atalanta e a Trigoria l'hanno presa: la squadra andrà in ritiro. L’annuncio è arrivato tramite la radio ufficiale del club: da giovedì i giallorossi saranno a Trigoria per affrontare al meglio il doppio impegno contro Torino (sabato) e Bate Borisov (mercoledì 9).

Garcia, come evidenzia Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera, è sempre stato contrario a ritiri e punizioni, è chiaro che la decisione viene dalla società. E se contro il Torino dovesse andare male si resterà in ritiro fino al Bate.

Inanto Gervinho sta recuperando dall'infortunio: difficile rivederlo a Torino, c’è qualche speranza per la gara di Champions League contro il Bate Borisov, la partita da 20 milioni di euro che può qualificare i giallorossi agli ottavi di finale di Champions League. Gervinho, che quest’estate era stato praticamente già venduto all’Al Jazira, ha segnato 6 gol in campionato e uno in Champions.

Più lunghi i tempi di recupero per Mohamed Salah, messo k.o. da un fallaccio di Lulic (neppure ammonito) nel derby vinto 2-0 dalla Roma l’8 novembre, ultimo raggio di sole prima della bufera. Resta un mistero il rientro di Francesco Totti, assente dal 26 settembre (Roma-Carpi 5-1).

Garcia si sente ancora pienamente al volante, non ha alcuna intenzione di fare passi indietro e batte sempre lo stesso tasto: la stagione è ancora lunga e la Roma è ancora in corsa per gli obiettivi di inizio stagione. Cioè: gli ottavi di finale in Champions e la qualificazione alla manifestazione più ricca e prestigiosa anche per la prossima stagione, che sarebbe la terza consecutiva.

La situazione all’interno dela Roma, al di là delle frasi fatte, è sotto gli occhi di tutti: Garcia e Sabatini viaggiano su due binari paralleli. L’allenatore è stato depotenziato alla fine della scorsa stagione, quando gli è stato scelto il preparatore atletico e non è stato invitato a Londra per il summit tra Pallotta, Baldissoni e Sabatini. Il contratto da 2,7 milioni netti a stagione fino al 2018 è rimasto l’unico motivo per continuare il viaggio insieme. Di fatto Garcia è diventato un «traghettatore» fino alla fine del campionato, o almeno così spera la dirigenza. Ai due lati ci sono le due situazioni estreme: la vittoria del campionato (ma allora potrebbe essere Garcia a cercare un’altra avventura) oppure l’esonero perché la squadra è andata in caduta libera.