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Roma all’Olimpico contro gli “amici” di Cengiz

LaPresse

Florenzi: "Serve un corsa in più per aiutare i compagni, come abbiamo fatto per quasi tutta la gara contro il Sassuolo"

Redazione

Fino a primavera è figlia di un Dio minore, ma poi l’Europa League si trasforma in una grande opportunità, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera.

Un trofeo da mettere in bacheca e un posto garantito in Champions, nella stagione seguente, anche in caso di mancata conquista attraverso il campionato. E non è poco. Per questo le partite dei gironi eliminatori, anche se sono poco emozionanti e non riempiono gli stadi (eufemismo), non vanno sottovalutate.

Partire bene, per usare un luogo comunque, sarà come essere già a metà dell’opera. La Roma debutta in casa contro i turchi dell’Istanbul Basaksehir, la ex squadra di Cengiz Under, acquistato nel 2017 per13 milioni di euro più il 20% dell’eventuale futura rivendita. L’attaccante, però, non ci sarà: è infortunato. E come lui mancherà l’altro turco giallorosso, Mert Cetin, che non ha trovato posto nella lista perl’Europa League.

Il calendario offre alla Roma un’opportunità: giocherà in casa le gare di andata contro le due rivali più difficili - Basaksehir e Borussia Moenchengladbach - inframmezzate dalla trasferta in Austria contro il Wolfsberg, la squadra più debole del girone. Fare il proprio dovere fino in fondo permetterebbe di gestire con molta sicurezza le gare di ritorno.

La via è quella tracciata da Florenzi alla vigilia: "Serve un corsa in più per aiutare i compagni, come abbiamo fatto per quasi tutta la gara contro il Sassuolo".

Il Basaksehir è pieno di grandi vecchi: Clichy (34, ex Man City), Mehmet Topal (33) e Skrtel (34, passato per l’Atalanta come un fulmine), Demba Ba (34). Il giocatore più rappresentativo, Arda Turan, è anche il più turbolento. È stato appena condannato a 2anni, 8 mesi e 15 giorni di reclusione per detenzione illegale d’arma da fuoco, dopo aver esploso alcuni colpi fuori da un ospedale durante una lite. Pena sospesa, ma maglia da titolare in forse per qualche acciacco e perché non è facile ritrovare la concentrazione dopo la storiaccia.