A Roma, nella Roma, c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno, come i dirigenti giallorossi che credono alla doppia rimonta e fanno appelli per riempire l’Olimpico (ieri è toccato all’a.d. Umberto Gandini con un tweet) contro il Lione, e chi lo vede mezzo vuoto, come la maggior parte della tifoseria. È una situazione con cui sta imparando a convivere James Pallotta, che ieri ha compiuto 59 anni ma di auguri ne ha ricevuti pochi: sotto a quelli della società, postati sui profili social, sono infatti apparsi parecchi messaggi di contestazione. Si va dal più classico «tira fuori i soldi» a «pensi prima alla squadra e poi allo stadio» e «sette anni, zero trofei». Pensieri in libertà, che certo non rappresentano un’intera tifoseria, come sottolinea Gianluca Piacentini sul Corriere della Sera.
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Pallotta, quante grane: Spalletti, stadio e tifosi
Il presidente ieri ha compiuto 59 anni ma di auguri ne ha ricevuti pochi
Ma mai come in questi ultimi tempi si avverte, netto, il distacco tra la Roma e la sua gente. A confermarlo anche i dati sulla vendita dei biglietti: nonostante gli appelli – a partire da quello molto esplicito e duro di Spalletti alla curva Sud – ieri ne erano stati venduti solamente 13 mila per la gara col Lione (recuperato Perotti), di cui mille ai francesi. Per provare a passare il turno, insomma, la squadra giallorossa dovrà fare affidamento solo sulle proprie forze e non potrà contare sull’effetto Olimpico, che ormai non esiste più da quasi due anni. Nella sua visita romana Pallotta, che giovedì sarà in tribuna, si occuperà di stadio (quello nuovo), ma dovrà provare a sciogliere altri nodi: il più importante è il contratto di Luciano Spalletti, che ormai parla come se si sentisse un ex.
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