Negli ultimi cinque anni l’Italia nelle coppe europee è stata quasi soltanto Juventus. Tra stasera e giovedì Roma, Milan e Lazio – con diverse percentuali e in diversi contesti – hanno l’occasione per portare altre italiane nei quarti di finale, raggiungendo la solita Juve, scrive Luca Valdiserri su "Il Corriere della Sera". Ci sono in ballo soldi (il passaggio del turno per la Roma vale circa 12 milioni di euro), prestigio, immagine e ranking Uefa. Si comincia stasera sul palcoscenico grande, quello della Champions League. La Roma deve recuperare l’1-2 dell’andata contro gli ucraini dello Shakhtar. Gara difficile, soprattutto per l’equilibrio da tenere in campo: bisogna vincere, ma i tanti brasiliani dello Shakhtar sono pericolosi in campo aperto. Eusebio Di Francesco è di fronte alla partita più importante della sua carriera. Neppure Fabio Capello, a Roma, è riuscito ad arrivare ai quarti di finale di Champions: "Io non mi paragono agli altri, nemmeno ci ho pensato. Voglio portare avanti questa squadra al di là dell’aspetto personale, perché poi mi auguro di poter fare ancora meglio. Seguiamo l’obiettivo passo dopo passo, credo che sia una grande chance per me e per tutta la squadra. Mi sento molto integrato in questo contesto. Ritengo che questa qualificazione sia fondamentale per tutti noi, per l’ambizione, per il desiderio e per ridare slancio sia alla squadra che a tutto l’ambiente".
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L’altra Europa
La Roma ha eliminato l’Atletico Madrid e battuto il Chelsea per 3-0: qualificarsi stasera per i quarti di finale darebbe una dimensione ben diversa al lavoro di Di Francesco
Di Francesco, al contrario di Sarri, ha trovato proprio nella Champions il palcoscenico giusto per farsi conoscere anche al di fuori dei nostri confini. La Roma ha eliminato l’Atletico Madrid e battuto il Chelsea per 3-0; qualificarsi stasera per i quarti di finale darebbe una dimensione ben diversa al lavoro del tecnico abruzzese: "Voglio continuità, non dobbiamo fermarci nemmeno se andremo in vantaggio. Non possiamo concederci errori". In campo la squadra dei «titolarissimi», con Dzeko e Fazio freschi (erano squalificati contro il Torino) e Perotti al posto di El Shaarawy. All’Olimpico dovrebbero esserci meno di 50.000 spettatori.
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