La Roma ha fatto un po’ meno del minimo sindacale (-13 dalla vetta, 10 sconfitte, 51 gol subiti), scrive Luca Valdiserri nel suo editoriale sul Corriere della Sera.
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La Roma nel limbo
L’incertezza che avvolge la figura del suo presidente condiziona ogni programma futuro
È arrivata quinta ma ha guardato quasi sempre al sesto posto e quasi mai al quarto. Come dice Fonseca, il bilancio si potrà fare solo dopo l’Europa League. Per ora vive nel Limbo.
La Roma è un mistero ben fitto. L’incertezza che avvolge la figura del suo presidente – l’ultima volta che James Pallotta si è fatto vedere da queste parti risale al 10 aprile 2018, nella notte magica del 3-0 al Barcellona che mandò a casa Leo Messi – condiziona ogni programma futuro.
Una società debole è facile preda degli squali, tanto più nel tumultuoso mare del post-Covid: il caso Smalling, con il Manchester United che ha tutte le carte del gioco in mano, ne è l’ultima dimostrazione. Fonseca ha corretto il modulo in corsa, passando alla difesa a tre, e ha vinto sette delle ultime otto gare, pareggiando solo con l’Inter. Si ripartirà da lì, ma sarebbe un errore pensare di avere una squadra già pronta per essere protagonista.
C’è da fare chiarezza sul mercato, partendo da un punto fermo: vendere Zaniolo vuole dire condannarsi alla mediocrità.
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