I sette minuti (e 10 secondi) che potrebbero cambiare il campionato della Juventus, intanto fanno sprofondare la Roma di Mourinho in una zona buia e tempestosa, al termine di una rimonta incredibile da 3-1 a 3-4 con il gol decisivo del gregario bianconero De Sciglio, scrive Paolo Tomaselli sul Corriere della Sera. L’impresa juventina è resa ancora più scenografica dal rigore del possibile 4-4 parato da Szczesny a capitan Pellegrini a nove minuti dal novantesimo, con la Juve in 10 per l’espulsione di De Ligt. Sono colpi, quelli subiti dalla Roma, che stenderebbero un gigante, figurarsi una squadra con la difesa d’argilla che colleziona sconfitte, già nove. Ma la stessa Juve, tremebonda e spaesata dopo i due gol subiti a inizio ripresa, dimostra che a volte basta anche poco per ritrovare qualcosa di se stessi, la cattiveria sotto porta, l’orgoglio della grande squadra e anche l’entusiasmo che sembrava perduto. Perché alla clamorosa rimonta bianconera — e ai 4 gol arrivati con appena 5 tiri in porta — bisogna pur sempre fare la tara con i difetti giallorossi, a cominciare dalla fragilità emotiva della squadra, priva di Zaniolo fermato dal Covid. L’uscita di Felix riattiva come d’incanto Cuadrado, ma più in generale la sensazione è che la Roma, dopo il magnifico 3-1 su punizione di capitan Pellegrini arrivato 5’ dopo la deviazione decisiva di De Sciglio su tiro di Mkhitaryan, dia per finito l’avversario e quindi la partita.
Forzaroma.info
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Corriere della Sera
La Juve torna in sé all’improvviso e in sette minuti spiana la Roma
Da 3-1 per i giallorossi a 3-4 per la squadra di Allegri. E Szczesny para anche il rigore del possibile 4-4 a capitan Pellegrini
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