Un derby "vecchie maniere", ma non è un complimento, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera. Lazio e Roma si giocano stasera alle 20.30 una fetta importante della corsa al quarto posto, l’ultimo buono per disputare la Champions nella prossima stagione e aprire la miniera d’oro dell’Europa che conta.
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Il derby capitale per prendersi la città e l’Europa
Tra Lazio e Roma è una sfida a eliminazione
Sarà una partita sicuramente importante. Quello che non si può dire, mettendo a confronto le stagioni delle due squadre, è che sia un derby fra due squadre in salute e che hanno fatto fin qui vedere buon calcio.
Un dato spiega il concetto meglio di tante parole. Immaginiamo un campionato giocato dalle sette migliori: Juve, Napoli, Inter, Milan, Roma, Lazio e Atalanta. Negli scontri diretti la Juve ha ottenuto 0,90 di ogni punto disponibile (19 su 21, li ha vinti tutti e pareggiato 2-2 solo quello di Bergamo contro l’Atalanta); il Napoli0, 58; l’Inter 0,55; l’Atalanta 0,41; il Milan0,37; la Roma 0,33 (ha battuto solo la Lazio; pareggiato con l’Atalanta due volte, con il Napoli, con l’Inter e con il Milan al ritorno; perso con Juve e Milan all’andata); la Lazio 0,04 (pareggio 1-1 con il Milan in casa e poi solo sconfitte).
La Roma ha un problema evidente con la fase difensiva: in 34 partite stagionali — tra campionato, Champions League e Coppa Italia—ha mantenuto inviolata la sua porta solo otto volte. In tutto il campionato scorso aveva subìto 28 gol, adesso siamo già a 33. La Lazio ha chiuso la scorsa stagione con il miglior attacco della serie A: 89 gol segnati contro gli 86 della Juventus.
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