Totti inizia la sua nuova avventura da dirigente con le idee chiare e semplici: "Cosa metterò sul biglietto da visita? Francesco, AS Roma". Non serve il cognome, scrive Luca Valdiserri sul Corriere della Sera. Un po’ perché Totti lo conoscono tutti e un po’ perché per (quasi) tutti è il figlio di Roma e un figlio si chiama per nome.
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“Francesco, Roma”: il biglietto di Totti dirigente
L'ex capitano: "Mi metto a disposizione a 360 gradi, dal settore giovanile fino al presidente. Non so quanto ci vorrà: sei mesi, un anno, due anni…"
"Il 28 maggio è stato un giorno che mi ha colpito tantissimo, che terrò sempre con me perché sarà difficile spiegare le sensazioni e le emozioni che ho provato. È finita la prima parte della mia vita, quella da calciatore, e ne inizia un’altra più importante da dirigente, sperando di ripetere quello che ho fatto sul campo verde. Il calcio è la mia passione, è tutto, è divertimento, è trovare amicizia, fare gol, divertirmi. Quell’ultima partita non l’avrei mai terminata" ha detto Totti a Roma TV.
Il passato è ancora vivo, il presente bussa e il futuro è pieno di possibilità: "Mi metto a disposizione a 360 gradi, dal settore giovanile fino al presidente. Non so quanto ci vorrà: sei mesi, un anno, due anni…".
C’è un contratto di 6 anni a 600 mila euro netti a stagione, c’è un gruppo di lavoro già formato: "Ho parlato con Monchi. Ci siamo fatti una bellissima chiacchierata e avremo tutto il tempo e il modo per conoscerci meglio. Eusebio Di Francesco è un grandissimo uomo e sarà sicuramente uno dei valori aggiunti di questa squadra".
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