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rassegna stampa roma

Dzeko il “separato”: meno di due mesi per provare a riprendersi la Roma

LaPresse

Il bosniaco cercherà di scongiurare l’ennesima volta una cessione che nelle ultime sessioni di mercato è stata più volte ad un passo

Redazione

Almeno dodici partite, ma a Trigoria sperano che siano di più perché significherebbe andare avanti in Europa League, per giocarsi il futuro. Sono quelle che avrà a disposizione Edin Dzeko per scongiurare per l’ennesima volta una cessione, che nelle ultime sessioni di mercato è stata più volte ad un passo, scrive Gianluca Piacentini sul "Corriere della Sera".

Se sarà un lungo addio o se riuscirà a far cambiare idea a chi lo vuole lontano dalla Capitale, dipende quasi da lui ma, paradossalmente, anche da Paulo Fonseca. Nemici giurati per gran parte della stagione, alleati in questo finale che potrebbe decidere il futuro di entrambi. Fonseca, infatti, ha bisogno dei gol del centravanti se vuole sperare di centrare il quarto posto che per lui significherebbe prolungamento del contratto automatico.

Dzeko, da parte sua, con ancora un anno di contratto a 7.5 milioni netti, sa che per convincere la Roma a puntare ancora su di lui, o anche per trovare un’altra squadra in giro per il mondo disposta a garantirgli lo stesso stipendio, dovrà fare molto di più rispetto a quanto non abbia fatto finora. I numeri lo inchiodano: ad oggi sono 7 le reti segnate in campionato, peggio aveva fatto solo nel suo primo anno in giallorosso quando dopo 28 giornate era fermo a 5, scatenando l’ironia dei suoi detrattori.

Tra la sua falsa partenza nel 2015-16, dove alla fine comprese le coppe arrivò a 10 reti, e quella attuale (è fermo a 10 compresa l’Europa League), ci sono state stagioni da assoluto protagonista: sono 116 i gol segnati da romanista, un bottino che lo piazza alle spalle dell’irraggiungibile Francesco Totti (307) e del «Bomber», Roberto Pruzzo (138), al terzo posto nella classifica dei marcatori romanisti di tutti i tempi. Un rendimento che non gli ha impedito di raccogliere molte più critiche di quanto pure lui non si aspettasse, e soprattutto di finire più volte ad un passo dalla cessione.