Gli occhi non sono più impauriti, e la consapevolezza di riprendersi la porta abbandonata qualche mese fa ora c’è davvero. Però al primo e unico tiro in porta si mostra di nuovo friabile come un grissino lasciato sul tavolo e permette a Nsamé di alzare le braccia al cielo di un Olimpico umido e vuoto. Non ha altre occasioni per riscattarsi se si eccettua una lettura su un bel tiro di Mambimbi, e questo non è di certo colpa sua.
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