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Parma-Roma 1-2 LE PAGELLE Totti, chef a 5 stelle. Pjanic 80 minuti di apatia, poi la magia. Gervinho tanto fumo e poco arrosto

Ancora una volta il capitano una spanna sopra gli altri. Male Torosidis sul gol. Centrocampo in mano a Nainggolan, Ljajic gioie e dolori.

Francesco Balzani

Pjanic, nel bene e nel male. Dopo una partita senza senso, il bosniaco regala la più grande esultanza di inizio stagione e giustifica la prova immensa di capitan Totti. In difesa bene Manolas, male Torosidis sul gol. Centrocampo in mano a Nainggolan, Ljajic gioie e dolori.

DE SANCTIS 6: Una sola parata centrale, e per nulla difficile, nel primo tempo. Nella ripresa è più difficile del previsto l’intervento su Cassano poi buca su De Ceglie che lo infila di testa. Le consuete direttive urlate dalla porta stavolta non sono sufficenti.

TOROSIDIS 5,5: In difesa sbaglia in una sola occasione e purtroppo la Roma la paga quando il greco si lascia sfuggire De Ceglie in area. In fase offensiva si fa vedere come Casper e non regala l’adeguata ampiezza al gioco offensivo della Roma. E’ affidabile, ma spesso non basta essere diligenti. (24’st Maicon 6,5: entra per dare la scossa, ci riesce)

MBIWA 6: Ha un nome difficile, ma il suo modo di giocare è molto semplice nel bene e nel male. Faccia da guerriero Masai, capelli da guerriero delle notte, l’ex-difensore del Newcastle non bada al sodo e quando c’è da spazzare il pallone non chiede il permesso. Bravo anche negli anticipi, a volte si perde la posizione ma risulta affidabile. Meglio però che non imposti l’azione, quando ci prova per poco la Roma non prende il 2-1.

MANOLAS 6,5: E’ il condottiero della falange delle Termopili schierata stasera da Garcia. Quinta partita di fila, nessuna sotto la più ampia sufficienza. Cassano e Palladino sbattono sul suo petto di continuo fino a perdere la voglia. Sul gol è il meno colpevole, e in più ha la grana di cambiare compagno di reparto con la frequenza di Nicole Minetti nel cambiare partner.

CHOLEVAS 6: Ha la faccia da messicano, il sangue tedesco e greco e nel primo tempo sembra una furia. Parte fortissimo con due discese che creano scompiglio senza abbandonare la fascia di competenza. Nella ripresa si ammorbidisce e pian piano sparisce. Deve gestire le energie.

NAINGGOLAN 6,5: Il tempo di prendere una boccata d’aria (col Cagliari) e al Tardini il Ninja torna a infilzare avversari senza pietà. Corre, pressa, dà aria alla manovra. Se un pallone corre a centrocampo state sicuri che finisce nella rete del belga. Non è assistito dai compagni di reparto però.

KEITA 6: I suoi passaggi profumano di olio di sandalo, la sua serenità fa invidia ai monaci buddisti. Il maliano si piazza in regia e fa quello che sa fare meglio. Tra le sue doti non c’è la foga di De Rossi, e quando il Parma mette il muso fuori se ne accorge anche Garcia. Non può saper far tutto.

PJANIC 7: Un po’ fuori dal gioco, un po’ svagato. Il bosniaco vive una gara apatica fino al gol del Parma.. Errori troppo brutti per appartenere a un giocatore di così alto livello. Nel finale si riabilita completamente con una pennellata d’autore vero. Partita all’acqua di rose, finale da distesa di tulipani. Da 5 passa a 7 in un secondo.

LJAJIC 6: Altra chance al serbo che stavolta non tradisce e mette il primo sigillo stagionale in un primo tempo in cui alterna tagli interessanti in attacco a rincorse difensive. Nella ripresa torna a nascondersi e non fornisce quell’apporto di corsa e cattiveria tipico di Iturbe o Florenzi. Gol a parte, gara da rivedere. (27’st Florenzi 6: il migliore in campo contro il Cagliari finisce misteriosamente in panchina. Quando entra alimenta i rimpianti, ma aspetta troppo su un pallone in area di Maicon)

TOTTI 7: Non che negli altri stadi non regali colpi di teatro, ma quello del Parma lo ispira particolarmente tanto da convincere anche i tifosi gialloblu a spellarsi le mani. Il capitano è campione universale ed entra nel gioco della Roma come uno chef stellato entra in cucina. Mette un ostrica già aperta sul vassoio di Ljajic dopo aver provato a servire a Gervinho caviale e champagne, poi arretra il suo raggio d’azione e al Tardini scoppiano i fuochi d’artificio. Nella ripresa si danna l’anima e per un pelo non sfonda la porta di Mirante. Poi crolla. Solo Mazzoleni non apprezza e lo ammonisce andando contro al regolamento. (35’st Destro 6,5: Prende la punzione da tre punti. E dite poco?)

GERVINHO 5,5: Crea la solita allegra confusione, ma stavolta dal fumo non esce lo stufato. Si mangia il consueto gol, e cicca un paio di cioccolatini forniti da Totti. Ricambia il favore nella ripresa, ma anche in questo caso non esce il premio. Oggi è stato più Paperoga che Zio Paperone.

GARCIA 6: Già le assenze sono tantissime, se poi in panchina restano anche gli uomini più in forma come Maicon e Florenzi allora sono dolori. Nonostante il turn over sembrano incomprensibili alcune scelte di formazione in una trasferta per nulla semplice. E’ vero che Ljajic segna il gol del vantaggio, ma con Florenzi l’attacco riacquista la giusta profondità. Lo salva la magia di Pjanic. E sono cinque.