Si allarga l'indagine della Procura di Parma sul grave dissesto economico del Parma. Per ora non trapelano nomi ma quello dell'ex presidente Tommaso Ghirardi non è l'unico iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di bancarotta fraudolenta. La procura di Parma ha incontrato la direzione distrettuale antimafia: non si escludono punti di contattato con altre inchieste.
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Parma: grave dissesto. I pm contattano antimafia
Intanto oggi i tre pm, accompagnati dal procuratore capo Antonio Salvatore Rustico, hanno incontrato a Bologna il capo della Direzione distrettuale antimafia Roberto Alfonso. Nel summit si sarebbero approfonditi presunti punti di contatto tra...
E mentre la magistratura indaga Sky fa la voce grossa: ha scritto una lettera a Lega Calcio, nel quale ricorda che la televisione satellitare paga fior di quattrini per i diritti e di usarli per far giocare il Parma. Anche se per ora non sarebbero stati consegnati gli avvisi di garanzia, ci sarebbero altri figure, anche non direttamente legati al club ducale, nell'indagine in mano al pool di magistrati parmigiani Dal Monte, Amara e Ausiello. I magistrati ipotizzerebbero come alla base del dissesto del club ci siano state condotte illecite e presunte distrazioni. Intanto oggi i tre pm, accompagnati dal procuratore capo Antonio Salvatore Rustico, hanno incontrato a Bologna il capo della Direzione distrettuale antimafia Roberto Alfonso. La visita era programmata da tempo, ma nel summit si sarebbero approfonditi presunti punti di contatto tra l'inchiesta parmigiana e altre indagini della Dda. Come riporta l'Ansa, non è escluso che ci siano personaggi, che si sono avvicinati al Parma nelle ultime settimane, già nel mirino degli inquirenti bolognesi. Uno scenario in continuo movimento in attesa dell'udienza del 19 marzo prossimo quando il Tribunale deciderà sulla richiesta di fallimento presentata dalla stessa Procura per gravi inadempienze fiscali. Una data attesa anche dagli organismi centrali del calcio italiano che hanno approntato in queste ore il piano per riportare il Parma in campo.
Una volta infatti dichiarato il crac del club e nominato un curatore fallimentare, potrebbero essere versati i circa cinque milioni di euro predisposti per permettere al club emiliano di portare a termine la stagione. In attesa di quel passaggio tecnico, l'azienda parmense di articoli sportivi Erreà, sponsor tecnico del Parma, avrebbe detto sì alla richiesta della Figc di accollarsi le spese per l'apertura del Tardini domenica prossima in occasione di Parma-Atalanta e per la trasferta del 15 marzo a Reggio Emilia per il match con il Sassuolo. L'ok finale al piano arriverà comunque solo domani con la riunione in mattinata in Lega Calcio e nel pomeriggio a Collecchio con i giocatori e lo stesso Tavecchio, ma la strada sembra ormai tracciata e c'è grande ottimismo. In più pesa come un macigno la lettera con cui Sky ha ricordato di aver appena versato la quinta rata dei diritti tv per la stagione in corso, e ha chiesto di utilizzare quelle risorse per far tornare in campo il Parma. Il campionato, ha scritto Sky, ha «già perso la sua regolarità e rischia di essere definitivamente privato di una sua parte rilevante e di un club prestigioso. In particolare ci stupiamo di come la situazione possa essere arrivata sino a questo punto senza che da parte vostra vi sia stato alcun intervento per prevenirla». Chi non sorride è invece il banditore dell'ufficio aste giudiziarie di Parma. Nessun fanatico dei colori crociati ha alzato infatti la mano per lo spogliatoio di Donadoni, per gli armadietti della squadra allo stadio Tardini o per gli attrezzi della palestra della squadra. L'asta questo pomeriggio è andata praticamente deserta e sono rimasti invenduti quasi tutti gli oggetti sequestrati nei giorni scorsi dagli ufficiali giudiziari fra Centro Sportivo di Collecchio e stadio al Parma. Alla fine venduti solo due pullmini nove posti, solitamente utilizzati dal settore giovanile del club, ed un furgone dei magazzinieri del Parma. Incasso finale meno di ventimila euro. Ci si riproverà giovedì prossimo.
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