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Pallone ed educazione, Tommasi lancia progetto dell’Aic per i bambini

Il calcio non come sinonimo di scalata sociale ma come fase della crescita dove la parola diritto si fonde senza soluzione di continuita’ con la parola dovere. Sembra una formula magica, invece

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Il calcio non come sinonimo di scalata sociale ma come fase della crescita dove la parola diritto si fonde senza soluzione di continuita' con la parola dovere. Sembra una formula magica, invece e' la sintesi del progetto che il presidente del'Associazione italiana calciatori Damiano Tommasi promuove tramite la scuola di formazione Aic che arriva anche in Liguria.

Chissa' se Damiano Tommasi pensa a una 'squadra dei sogni' ma di certo, con il progetto 'Calcio-educazione', provera' a cancellare quella tesi di cui e' intrisa questa epoca, tesi per la quale calcio vuol dire solo soldi facili e notorieta'. Il progetto consiste in un metodo a fasi sperimentato dall'associazione: oltre alla forte connotazione ludica fondamentale per 'intrigare' i bambini, il progetto consente di rafforzare la relazione tra allenatore e singoli giovani calciatori sviluppando cosi' le life skills ovvero quelle competenze individuali e sociali utili nel calcio e nella vita come prendere decisioni e risolvere problemi, avere pensiero critico e creativo, saper comunicare e avere relazioni efficaci, far crescere l'autoconsapevolezza e l'empatia, saper gestire le emozioni e lo stress.

A ben vedere, le doti di un grande centrocampista che furono di Bulgarelli, di Suarez. "Il nostro impegno per il calcio giovanile - ha detto Tommasi - dimostra che anche dopo la carriera si puo' fare molto per trasmettere lo spirito sportivo che abbiamo avuto la fortuna di imparare attraverso il calcio". "Come societa' siamo fieri ed onorati di partecipare a questa iniziativa dell'Associazione calciatori" - ha aggiunto il presidente di Asd Genova Calcio Marco Vacca - Pur essendo nati solo da sei mesi ci portiamo dietro un bagaglio di esperienza che ci aiutera' a collaborare al meglio". Dunque il calcio come educazione, come scoperta dei valori e delle regole, per un progetto che si articola in tre punti fondamentali: la formazione del ragazzo, quella degli allenatori e la formazione del network educativo rivolto a scuole e genitori. Cosi', spiegano gli enti coinvolti nel progetto (universita' Ca' Foscari, Genoa cfc, Regione Liguria, Genova Calcio), si creano le condizioni perche' "il calciatore non sia piu' 'solo' un atleta votato al campo ma anche pronto per la vita. Perche' per essere un calciatore competente e responsabile e' necessario essere un ragazzo competente e responsabile". 'Calcio-educazione' impegnera' i giovanissimi calciatori per tutto il 2014 con il Kia Camp, 'Mettiamoci in gioco' e la scuola di formazione dell'Associazione calciatori.

(ANSA)