''Quali brasiliani 'italiani' vorrei al mondiale? Non so, conosco Maicon che ha gia' giocato per il Brasile, conosco Kaka' e Hernanes che e' un eccellente giocatore, ma dipende da Felipao, non da me, io non sono l'allenatore''. Anche l'ambasciatore brasiliano in Italia, Ricardo Neiva Tavares, si presta al gioco delle 'toto' convocazioni per i prossimi mondiali di calcio.
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Mondiali 2014, Ambasciatore Brasile in Italia: “Consiglio Felipao di convocare Maicon”
”Quali brasiliani ‘italiani’ vorrei al mondiale? Non so, conosco Maicon che ha gia’ giocato per il Brasile, conosco Kaka’ e Hernanes che e’ un eccellente giocatore, ma dipende da Felipao, non da me, io non sono...
L'occasione l'ha offerta la presentazione della raccolta di figurine Panini '2014 Fifa World Cup Brasil' svoltasi oggi a Roma, presso l'Exedra Boscolo Hotel. Tavares sfodera il suo lato sportivo: ''Sono un grande tifoso di Neymar e spero possa fare quello che ha gia' mostrato in Confederations Cup, e' un giocatore importante ma come tutti gli altri, il Brasile e' una squadra e non si puo' dipendere da un unico giocatore''.
L'ambasciatore - che non teme un nuovo 'Maracanazo' (''non ero nato in quel periodo, ma da tifoso spero che, se questa volta il Brasile arriva in finale, il risultato sia differente da quello del 1950'') - ne approfitta quindi per rassicurare tutti gli interlocutori stranieri che guardano con un po' di apprensione al Brasile: dal ritardo nel completamento degli stadi che ospiteranno la rassegna al clima di contestazione che potrebbe accogliere i partecipanti e i turisti. ''Abbiamo fatto un grande sforzo per preparare tutto - assicura -, il Brasile e' un paese in via di sviluppo e questo deve essere sempre considerato quando si pensa alla situazione. Pero' sono sicuro che alla fine tutto andra' bene, e noi non siamo ancora arrivati alla fine''.
Fiducioso anche per quanto riguarda l'ordine pubblico. ''Le proteste durante la Confederations? Siamo un Paese perfettamente democratico, abbiamo visto movimenti anche in altri paesi e condizioni, e' normale - conclude--. L'importante e' sapere che come reagire alle domande e credo che il governo brasiliano ha fatto il tutto possibile per rispondere alle domande''.
(ANSA)
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