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I giorni neri di Conte condanna e dimissioni

(repubblica.it – M.Pinci) Il giorno delle sentenze. Già domani all’ora di pranzo, le commissioni radunate in camera di consiglio per giudicare le 30 posizioni, tra club e tesserati,

Redazione

(repubblica.it - M.Pinci) Il giorno delle sentenze. Già domani all'ora di pranzo, le commissioni radunate in camera di consiglio per giudicare le 30 posizioni, tra club e tesserati, dei due procedimenti al calcio scommesse  -  quello relativo al filone di Cremona, e quello di Bari  -  dovrebbero depositare intorno all'ora di pranzo i propri dispositivi. Poi, dalla mattina di giovedì, avvocati e tifosi conosceranno i verdetti della Disciplinare. Già scritta o quasi la pena per il nome che più d'ogni altro interessa e tiene con il fiato sospeso: Antonio Conte. 

Per il tecnico della Juventus, non sembra necessario attendere i dispositivi: la pena già scritta (o quasi) è di 10 mesi di squalifica. Uno sconto importante rispetto alle richieste di 15 mesi di stop del procuratore federale, che riequilibra la forbice con il patteggiamento al ribasso proposto da Palazzi (3 mesi e 200 mila euro di ammenda). Ma che rischia di non bastare a salvare la panchina del tecnico.

Perché il rapporto tra Conte e la Juventus non è mai stato così scivoloso. Anzi, nonostante una Supercoppa ancora da giocare, si potrebbe già parlare di rottura insanabile, tanto che circola con insistenza la vice secondo cui di ritorno dalla Cina, vittoria o meno, il rapporto tra l'allenatore e il club si interromperà. Forse soltanto una eventuale assoluzione avrebbe potuto rimettere insieme i cocci, anche se la frattura sembra decisamente più profonda. Il primo segnale inequivocabile è arrivato ieri,  con la notizia che il tecnico avrebbe, in caso di condanna, cambiato i rappresentanti legali per l'appello: via gli avvocati della Juventus Chiappero e Briamonte, dentro un nome di grido come quello di Giulia Bongiorno, per affiancare il legale di fiducia di Conte, Antonio De Rensis.

Soltanto però la punta di un Iceberg più profondo: all'interno del club bianconero esiste una corrente che vorrebbe interrompere immediatamente il rapporto. Non un caso, forse, la coincidenza con la riapertura dell'inchiesta della procura di Bari sulle partite tra i 2008 e il 2009, quello allenato da Conte.

Anche se intorno al nome dell'allenatore fino a oggi non sono emersi particolari scottanti. In più ieri a Torino hanno di fatto "dimesso" il collaboratore dell'allenatore, Cristian Stellini (oggi ascoltato in procura a Bari), proprio per evitare di dovere mettere la faccia della Juventus su eventuali guai giudiziari del "vice" ed ex giocatore biancorosso. La società  -  che crede invece con forza nell'innocenza di Bonucci e Pepe ed è convinta di strappare l'assoluzione fin dal primo grado  -  non ha certamente ancora trovato un eventuale sostituto di Conte, anche se le voci intorno a Prandelli iniziano a farsi ricorrenti. Ma prima verrà affrontata la questione Conte, solo dopo si penserà a come (il "se" sembra quasi un dettaglio trascurabile) sostituirlo. Una cosa è certa: le ferita ha già iniziato a sanguinare e anche a Pechino l'aria inizia a farsi pesante.