''A Conte e' andata bene, in uno dei due casi gli e' stata data ragione. Nell'altro se fosse stato chiesto l'illecito sportivo, il rischio erano tre anni di stop''. A dichiararlo, a Radio Capital, e' Piero Sandulli, uno dei componenti della Corte di Giustizia federale che ha deciso la conferma della squalifica di 10 mesi inflitta al tecnico della Juve, Antonio Conte, nel processo d'appello al Calcioscommesse. Sandulli ha spiegato anche il motivo per cui la Corte ha parzialmente riformato la decisione della Disciplinare, prosciogliendo l'ex allenatore del Siena per Novara-Siena e confermando l'intera squalifica di 10 mesi soltanto per l'omessa denuncia di Albinoleffe-Siena. ''Quella nei confronti di Novara-Siena non abbiamo ritenuto che fosse un'omessa denuncia - ha detto il giudice ai micrifoni di Radio Capital -, sembrava curioso che un allenatore esperto come Conte si va a mettere nello spogliatoio a dire 'questa la pareggiamo'. E' poco logico''.
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Calcioscommesse, Sandulli: “Dieci mesi a Conte? Gli è andata pure bene…”
‘‘A Conte e’ andata bene, in uno dei due casi gli e’ stata data ragione. Nell’altro se fosse stato chiesto l’illecito sportivo, il rischio erano tre anni di stop”.
In merito all'incolpazione per AlbinoLeffe-Siena, invece, il suo pensiero e' differente. ''Piu' che sull'omessa denuncia si poteva ipotizzare qualcosa di diverso - ha dichiarato -. Se il Procuratore Palazzi avesse proposto l'illecito sarebbe stato accolto? Non so se sarebbe stato accolto, ma sarebbe stato piu' coerente con il problema giuridico che si e' posto''. (ANSA)
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