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Zaniolo, Biondi (psicologa) a FR: “Naturale una reazione negativa dopo il nuovo infortunio”

La specialista ha analizzato la delicata situazione del calciatore: ''Lo stress derivato dalla sospensione dell'attività potrebbe portargli un senso di sfiducia verso il futuro''

Gianluca Viscogliosi

"Il volto di Zaniolo dopo l'infortunio è stato eloquente, soprattutto rispetto al dolore che stava provando. Le prime emozioni che avrà vissuto saranno state probabilmente negative". Ne è convinta Sara Biondi, psicologa dello sport, che a forzaroma.info ha voluto analizzare quello che potrebbe essere stato l'impatto psicologico del nuovo infortunio sul calciatore giallorosso e il percorso riabilitativo generale che dovrà affrontare.

Cosa ha pensato vedendo il volto già preoccupato di Zaniolo appena dopo il contrasto? Forse il calciatore aveva già capito la gravità dell'infortunio?

Sicuramente un atleta conosce bene il suo corpo e i segnali che manda. Un calciatore come Zaniolo, uscito da pochissimo da un percorso di riabilitazione così lungo e faticoso, che subisce un nuovo infortunio all’altro ginocchio, è probabile che si confronti a primo impatto con emozioni negative e con il timore di una nuova rottura, confermata poi dagli esami.

Quanto sarà decisivo il suo recupero psicologico in questi mesi di convalescenza?  Crede che possa essere più importante rispetto al recupero fisico?

Un secondo infortunio di questa gravità, come la rottura del crociato, dopo un lasso di  tempo così breve, ha sicuramente un impatto psicologico da considerare e affrontare. Tuttavia, non ritengo ci sia un aspetto più importante. il modello bio-psico-sociale della riabilitazione sportiva di Brewer e colleghi della riabilitazione sportiva è uno di quelli più utilizzati. Secondo questo approccio, l’efficacia del percorso riabilitativo è il risultato dell’interazione di più aspetti: biologici, psicologici e sociali. Ad esempio, le risposte emotive dell’atleta influenzano i fattori biologici (come metabolismo, sonno, ecc.) e quelle sociali (relazioni, stress ecc.), come accade anche il contrario: l’andamento del recupero fisico influenza lo stato emotivo e la qualità della vita dell’atleta. Sarà fondamentale lavorare su tutti i fronti, da quello medico a quello psicologico. Inoltre,  non soltanto lo staff che lavora con l’atleta svolge un ruolo centrale, ma anche l’entourage di Zaniolo sarà una risorsa per sostenerlo e accompagnarlo in questo periodo complesso.

Cosa sarà fondamentale in questo iter riabilitativo?

Come accennato i fattori che hanno un impatto sull’iter riabilitativo sono molteplici: dal lavoro prettamente fisico a quello psicologico ed emotivo, fino al supporto del contesto relazionale dell’atleta. Generalmente questo percorso si divide in tre grandi fasi (Conti, Bertollo, Di Fronso, 2015): la fase acuta post-infortunio, che Zaniolo sta vivendo in questo momento, la fase di riabilitazione e la fase di rientro allo sport. Ciascuna di queste fasi ha le sue caratteristiche e criticità da tenere in considerazione . Di conseguenza, il lavoro di equipe e la collaborazione tra le diverse figure che si occuperanno dell’atleta avrà un ruolo determinante.

Nonostante il grande affetto che avrà intorno, tra famiglia, tifosi e società, non crede che possa comunque passare qualche momento di solitudine e di difficoltà interiore vista la recidività del problema?

Il contesto relazionale e sociale hanno un ruolo fondamentale, ma è chiaro che sarà Zaniolo a dover affrontare in prima persona le fatiche, le paure e difficoltà del percorso riabilitativo. Ritrovarsi di nuovo catapultato in una situazione che ha appena superato lo metterà alla prova. Di frequente, come affermano Podlog e colleghi (2014), lo stress che gli atleti infortunati vivono, più che per l’infortunio in se stesso, consiste nella sensazione di perdita dovuta alla sospensione dell’attività sportiva, al cambiamento improvviso di stile di vita e alla perdita di sogni e progetti della stagione in corso. Si tratta di affrontare un momento di limbo, in cui i propri obiettivi e progetti devono essere rivalutati e ricalibrati e che potrebbe far emergere un senso di sfiducia rispetto al futuro (Conti, Bertollo, Di Fronso, 2015).

Si potrebbe ingenerare una sorta di sfiducia di Zaniolo verso chi lo ha curato in precedenza visto il nuovo infortunio e come giudica il probabile cambio di sede per l'intervento?

Lo staff medico, insieme a Zaniolo, farà tutte le valutazioni sulla precedente riabilitazione e sul nuovo infortunio. Quello che posso dire, non avendo altri elementi a supporto, è che l’atleta potrebbe trovarsi ad attraversare anche emozioni molto negative, reazioni assolutamente naturali dopo un evento del genere (dalla rabbia, alla paura, alla sfiducia sul futuro), soprattutto nelle prime fasi. Visto il ruolo cruciale dello staff nella riabilitazione da tutti i punti di vista, la scelta sull'equipe a cui affidarsi potrebbe non essere semplice per l'atleta e potrebbe essere condizionata da più elementi.