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Una poltrona per due: Fonseca vs De Zerbi, ecco chi sono i candidati alla panchina della Roma

Valerio Salviani

Giovane e interessante, probabilmente affrettato, certamente coraggioso. Roberto De Zerbi è un "great to be" e su questo sono tutti d'accordo. E non solo per il bel gioco fatto vedere (a intermittenza) dal Sassuolo quest'anno. Già al Benevento, e prima ancora al Palermo (due cause perse), il tecnico bresciano aveva provato a insediare una filosofia di calcio lontana da quella di provincia. Quella voglia di stupire è stata però forse un limite alla sua carriera, in ascesa dal primo incarico importante al Foggia. Il salto affrettato in Serie A ha rischiato di tagliargli le gambe. Al Sassuolo ha ripreso credito grazie al bel gioco e la conquista di una salvezza tranquilla. La sua stagione però non è stata esaltante e il passaggio alla Roma potrebbe essere per lui un nuovo salto nel vuoto.

La sua arma migliore è la capacità di cambiare più moduli, anche a partita in corso (Spalletti approva). Quest'anno il Sassuolo ha giocato con il 4-3-3 variando con il 4-2-3-1, per poi passare alle difesa a 3, sia con il 3-4-3 che con il 3-4-2-1.

Non solo moduli. L'atteggiamento delle sue squadre è sicuramente diverso rispetto a quello che vuole Fonseca. Il baricentro è più basso (dogma figlio della classica scuola italiana) e, nonostante i tanti gol incassati in questa stagione, la mentalità è più difensiva, ma comunque propositiva. Per Petrachi può essere l'uomo giusto con cui ripartire. In entrambi i casi servirà pazienza. La prossima stagione, sarà roba per romanisti veri.

 

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