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Tra campo e mercato: questa Roma può ancora crescere e migliorare

(di Alessio Nardo) Diventa difficile parlare di “margini di miglioramento” quando si ha a che fare con la perfezione. Concetto ben presente nei numeri e nei dati, quelli che non mentono mai. Eppure, per la Roma di Rudi Garcia (forte di...

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(di Alessio Nardo) Diventa difficile parlare di "margini di miglioramento" quando si ha a che fare con la perfezione. Concetto ben presente nei numeri e nei dati, quelli che non mentono mai. Eppure, per la Roma di Rudi Garcia (forte di sette vittorie, venti gol fatti ed uno solo subìto), è lecito fare un'eccezione.

Il mister francese fin qui non poteva produrre di meglio, è ovvio. Ma è tutto da dimostrare che i giallorossi, nell'immediato futuro, non possano scovare armi e risorse per innalzare ulteriormente il rendimento complessivo dei singoli e del collettivo. In sostanza, il bello può e deve ancora venire. Sono in tanti ad aver mostrato ancora poco del proprio imponente repertorio. Pensiamo a Maicon. Solo quattro gare intere giocate, qualche lampo dei suoi, buone prestazioni. Un semplicissimo antipastino. Poi il centrocampo, formidabile in fase di rottura, impostazione e ripartenza, ma ancora parsimonioso in termini conclusivi e realizzativi. Un solo gol a testa per il trio Pjanic-De Rossi-Strootman. Si può (certamente) fare di più. E davanti occhio a tre ragazzi che, per motivi diversi, fin qui sono rimasti dietro le quinte, chiusi dall'indemoniato tridente Florenzi-Totti-Gervinho. Ci riferiamo a Borriello, al lungodegente Destro e soprattutto ad Adem Ljajic. Il serbo ha messo a segno tre gol in soli 156' disputati. Media di una rete ogni 52'. Alta qualità, tutta ancora da gustare. Siamo solo all'inizio. Nonostante gli altisonanti numeri, questa Roma ha di fatto tenuto nascosto gran parte del suo potenziale.

Poi c'è gennaio. Il mercato, che mai come stavolta può venire in soccorso di Garcia per limare gli ultimissimi difetti di un organico finalmente ben pensato ed intelligentemente costruito. Volendo esser perfezionisti si potrebbe partire dal portiere. De Sanctis è una certezza, ma chi dietro di lui? Lobont, Skorupski e Julio Sergio offrono adeguate garanzie? Con il giovane polacco da spedire eventualmente in prestito, non sarebbe folle pensare all'ingaggio di un vice di elevata affidabilità. Punto due, il reparto arretrato. La fase difensiva della Roma è a dir poco divina, ma la telefonata (a vuoto) di Rudi Garcia al suo vecchio pupillo Adil Rami rappresenta un segnale. Sabatini sta cercando un terzo centrale da affiancare a Benatia e Castan. I fanciulli Jedvaj e Romagnoli evidentemente non convincono al 100%, mentre Burdisso è ormai in odore di addio. A destra, con Maicon e Torosidis, si sta più che bene. A sinistra un po' meno. Balzaretti è in parziale ripresa, Dodò resta un punto interrogativo. Il sogno? Prendere un "Maicon" per la fascia mancina. Un big. Evra, giusto per buttar lì un nome arcinoto. Sarebbe tanto. Forse troppo.

Anche il centrocampo non è esente da possibili miglioramenti. Persino nel terzetto titolare. Intendiamoci, i tre soldati di Garcia stanno offrendo risposte eccellenti. Il recupero di De Rossi è stato determinante, coadiuvato dall'inserimento vincente di Kevin Strootman. E persino il leggerino Pjanic, nella Roma dei muscoli e del carattere, sta facendo bene la sua parte. Ma le alternative? Col dovuto rispetto, Taddei, Bradley e Marquinho (quest'ultimo peraltro mai utilizzato da intermedio, al pari di Florenzi) non appaiono all'altezza dei titolari. Servirebbe un innesto top. Un calciatore di spessore ed esperienza, in grado d'aggiungere corsa e dinamismo ad un reparto che ha forse in un pizzico di staticità l'unico limite concreto. Nomi proponibili? Ce ne sono. L'ideale? Nainggolan del Cagliari, pressoché perfetto per l'attuale disegno di Garcia. Davanti, ad oggi, non occorre nulla. Quagliarella al posto di Borriello (l'idea famosa del 2 settembre) andrebbe bene, ma ora come ora l'operazione appare complessa. E forse è quasi consigliabile conservare in rosa un centravanti robusto e potente, che offra all'allenatore una preziosa alternativa tattica. Paradossi storici: solo quaranta giorni fa, a fine mercato, il reparto più magro e scarno sembrava esser proprio l'attacco. In un mese è cambiato tutto. Grazie a Garcia. Grazie alla Roma.