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Tancredi: “Con Ago abbiamo perso il nostro punto di riferimento. La vittoria in Coppa Italia? Roba da uomini”

Franco Tancredi, ex portiere della Roma, è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo ed ha rilasciato alcune dichiarazioni su Agostino Di Bartolomei. Ecco le sue parole:

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Franco Tancredi, ex portiere della Roma, è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo ed ha rilasciato alcune dichiarazioni su Agostino Di Bartolomei. Ecco le sue parole:

Un’immagine per la storia della Roma: Agostino Di Bartolomei a Roma-Avellino. E tu che esultavi…

Nello sport si vince e si perde, ma noi abbiamo perso tutti con Ago. Abbiamo perso il nostro capitano, un punto di riferimento: una persona generosa, l’uomo è stato immenso e lui ha messo sempre gli interessi degli altri davanti ai suoi. E questo non è comune, non portava la fascia per fare lo scambio dei gagliardetti. Dentro lo spogliatoio c’erano diverse personalità, ma quando parlava Agostino con quel borsello sotto al braccio…

Ma poi cosa c’era in quel borsello?

Lui ha anticipato i tempi, si apriva automaticamente e ce ne aveva tanti di diversi colori. Ci teneva dei documenti. Ma comunque ci manca qualcosa con lui, è evidente…

Lui sentiva di rappresentare così tanto la Roma?

Sì ed era anche molto “sindacalista”, andava a trattare lui col presidente alcune cose. Si metteva sempre a disposizione della Roma, lavorava per la Roma 24 ore su 24. Incarnava la romanità, è stato generosissimo. Ora parlo anche di campo: era il fulcro, il faro del centrocampo e si è adattato a fare il libero, una mossa che ci ha fatto vincere lo scudetto. Questa è la sua grandezza, la sua generosità. E poi il tiro.. Aveva la dinamite nel piede; quasi senza rincorsa nei rigori, aveva un movimento ampio e veloce, il portiere non intuiva mai dove andasse il pallone.

Una tua immagine di Agostino.

Ragazzo sensibile, mi ricordo il discorso che lui fece in occasione dello scudetto perso e la finale di Coppa dei Campioni sfumata. Ci prese in circolo, disse poche parole, non era uno loquace: “Lo dobbiamo alla società, alla gente e a noi stessi, dimostriamo che siamo uomini”, ci disse prima della finale di Coppa Italia. E abbiamo fatto una roba da uomini, quello che lui voleva. Lo ricordo con orgoglio quel trofeo, venivamo da due sconfitte incredibili.