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Stadio Roma, De Vito: “Gruppo compatto”. Montuori: “Modifiche importanti per l’interesse pubblico”

Parla il presidente dell'Assemblea Capitolina: "Le critiche del PD? La delibera è passata in 5 commissioni e in un municipio: è stato fatto tutto regolarmente"

Redazione

Giorni cruciali per il futuro dello stadio della Roma. Oggi pomeriggio, infatti, approda in Assemblea Capitolina la delibera sulla pubblica utilità del progetto del nuovo impianto giallorosso a Tor di Valle. Sì parte oggi lunedì 12 giugno dalle 17 alle 21, si andrà avanti nella giornata di domani (dalle 14 alle 21) e si terminerà mercoledì 14 (i lavori inizieranno alle 11 e andranno avanti ad oltranza fino al voto finale).

A margine della seduta odierna, il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito è intervenuto ai microfoni di Agenparl. Ecco le sue dichiarazioni: “Siamo soddisfatti del risultato che portiamo in aula, è una delibera che rivede fortemente nel merito quella precedente approvata dalla precedente consiliatura, con una riduzione della cubatura del 50% e con la realizzazione delle opere con standard energetici a basso impatto e soprattutto con la garanzia che le opere di urbanizzazione necessarie saranno realizzate. Siamo saliti su un treno in corsa e lo abbiamo riportato in un alveo di maggior rispetto del territorio e della nostra città“.

Le critiche del PD?

Non penso vi siano state irregolarità. Il Pd fa molto male ad impostare la discussione su questioni pregiudiziali e a mio avviso dovrebbe entrare nel merito e opporsi, nel caso, alla delibera. La delibera è passata in 5 commissioni e in un municipio: è stato fatto tutto regolarmente. Se è necessario per la città il consiglio lavora anche la domenica.

Quanto ha influito la sua fede calcistica sull’accelerazione dei lavori?

Non ha influito né la mia fede romanista, né le parole di James Pallotta.

Grancio?

Si tratta di una vicenda di una consigliera che ha manifestato sempre delle perplessità e ce ne ha sempre parlato nelle riunioni, ma sia quelle di carattere urbanistico che giuridiche sono state ampiamente chiarite. Il gruppo votò compatto allora e sarà compatto in questa tre giorni.

Sarà espulsa?

Lo vedremo, per il momento è sospesa e non ho ricevuto altre comunicazioni.

Durante la seduta, ha preso la parola anche l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori: “Circa un mese fa, il tempo sembra dilatato, ero in quest’aula a descrivere il percorso che immaginavamo di configurare per arrivare a questa delibera. All’epoca le notizie erano tante, confuse, e oggi, a seguito del confronto espresso dalla sindaca Raggi con i proponenti e la Giunta rispetto all’impatto sulla zona, alle quantità, a come il quadro di contesto si fosse modificato, abbiamo anticipato alcune considerazioni in più rispetto alla delibera 132/2014 che esprimeva l’interesse pubblico sullo Stadio della Roma a Tor di Valle“. Successivamente, ha ricordato Montuori, a ridefinire l’interesse pubblico sono intervenute “alcune scelte politiche“, ma anche “modifiche di contesto“. “La modifica del vincolo elevato dall’autorità del bacino del fiume Tevere – ha elencato Montuori – il nuovo vincolo architettonico e alcune modifiche sostanziali tra cui la sottoscrizione tra Roma capitale e il Ministero delle infrastrutture per la realizzazione del Ponte dei Congressi, opera strategica di carattere nazionale, reputata necessaria fin dall’approvazione del Prg, in grado di risolvere alcune criticità. Queste valutazioni hanno portato a modifiche importanti a quello che secondo noi definisce l’interesse pubblico di questa opera“. Montuori ha chiarito come “il concetto stesso di infrastruttura pubblica, non si limiti solo alla proprietà pubblica, ma a valutare come i suoi livelli di servizio abbiamo impatto su tutta la città“.

Parola anche al capogruppo M5S Paolo Ferrara: “Esistono delle regole e noi le rispettiamo perché ce le siamo date dall’inizio, sia a livello nazionale che locale. Chi non sta dentro queste regole è giusto che venga valutato, dal collegio dei probiviri, sulle mancanze che sono state riscontrate. Noi stiamo solo rispettando le regole. Grancio? Non si tratta di disaccordo, ma di un comportamento da parte di una consigliera che probabilmente è stato ritenuto in qualche modo problematico. Questa cosa poteva succedere prima, ma anche dopo, non è legata a questo momento specifico“.