Al termine del match vinto dalla Roma sul Frosinone per 3 a 1, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso Luciano Spalletti.
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Spalletti: “Vittoria che rispecchia la nostra condizione mentale. Abbiamo difficoltà ma stiamo migliorando”
Le parole del tecnico giallorosso al termine del match tra Roma e Frosinone
SPALLETTI A SKY
Si iniziano ad intravedere gli inizi di un percorso virtuoso?
Quello che a me sale agli occhi è vedere con quale emozione si abbraccino i ragazzi a fine partita dopo questa vittoria. Il che è la sintesi della condizione mentale di questo momento. In partita a volte si hanno delle difficoltà a fare quello che sta nelle loro qualità, però mi è sembrato, al di la del gol preso, che la squadra abbia tentato di fare le cose. Ha fatto tre gol, qualche azione e poi a un certo punto ha gestito la partita ed anche bene; si sono lasciati andare hanno preso piacere a vedere che il risultato era quello lì.
Negli ultimi venti minuti di gioco gradevole, c'era solo libertà mentale o questa è una squadra che gioca meglio senza centravanti?
Francesco quando gioca palla al piede e tra le linee è l'unico che non soffre questa situazione perchè ha quelle qualità. Quando tira in porta in allenamento trova sempre gli angoli perchè ha quella personalità, quel carattere, quella storia lì. E non ce ne sono altri.
E dall'altra parte c'è un centravanti in difficoltà..
No, questo non si deve fare: metterli a confronto. Hanno caratteristiche diverse, nelle partite ci sono sviluppi per cui quello che fa Francesco non può farlo Dzeko. L'età di Francesco non lo aiuta a fare 90 minuti, invece la situazione adesso di questa squadra ha bisogno di gente che fa 90 minuti, sana e c'è bisogno del supporto fisico. E certe scelte oggi sono state condizionate da questo. Anche Maicon: l'avrei potuto usare ma ha pochi allenamenti, viene da diversi infortuni.. Mettendo tutto dentro e valutanto tutto, complessivamente è venuta fuori una buona prestazione. Anche perchè il Frosinone ha fatto come fanno tutti in questo momento in cui ci vedono in difficoltà. Ci saltano addosso perchè ci viene il braccino. In alcuni momenti invece siamo usciti, non ci siamo fatti prendere dalla paura come altre volte e per questo è un buon inizio.
Pensi di insegnare a questa squadra i tempi? O deve anche sentirsi libera di giocare e di creare?
I tempi sono fondamentali nel calcio, ma anche le scelte del momento. Quando loro ti vengono a mordere e sei costratto ad alzare la linea difensiva bisogna giocare in velocità, andargli dietro il prima possibile e giocare in velocità e risalire. Quando scappano bisogna gestire con tranquillità, scegliere di far valere la superiorità numerica e, nel momento in cui riconquistano, saltargli addosso e non farli riaprire, soffocare la loro ripartenza, marcare chi rimane a metà strada. Ce ne sono ancora diverse di cose che dobbiamo fare ma secondo me stasera la vittoria è stata meritata e abbiamo visto anche uno stralcio di squadra che gioca a pallone.
Cosa c'era nel gol di El Shaarawy?
Talento. Viene da fuori, tranquillo, si ritrova in una grande squadra come la Roma ed ha quell'entusiasmo che gli permette di fare qualcosa in più. E fa quel colpo di follia che ti dà qualcosa in più. E questo deve essere fatto anche da altri.
La squadra difendeva in modo e attaccava in un altro?
Era un po' così. L'abbiamo provato perchè alcune cose non si conoscono, per esempio Ruediger lì non ci aveva mai giocato ma ha fatto molto bene. Il fatto di Zukanovic che rimanesse più ad aspettare la pardita di palla ti permette di essere in tre e non di aspettare di rimanere in due sulla linea difensiva e questo aiuta a coprire l'ampiezza del campo sui 60 metri. Si gira palla a tre, si difende a 4 e Zukanovic chiude la fascia. Sono cose normali perchè nel calcio italiano ora ci sono allenatori bravi che hanno insegnato le vie di mezzo.
SPALLETTI A PREMIUM
Vittoria importante per i ragazzi…
La cosa che più sale agli occhi alla fine della partita è stata vedere i ragazzi con che emozione si abbracciano come se fosse una liberazione, come se fossero prigionieri di qualcosa. Ed evidenzia quello che è il sentimento di questi ragazzi che vorrebbero riuscire a rifare qualcosa di meglio, come ci hanno abituato anche con Garcia un grande calcio, ma quando ci sono momenti del genere diventa difficile. Queste vittorie danno una spinta importante. Sono fatte anche bene, non puoi non passare quei momenti di tensione. Però loro sono stati bravi a superarlo.
Iniezione di fiducia, anche per il pubblico…
Tutte cose vere. Dobbiamo imparare che è così, il pubblico della Roma è abituato a vedere grandi calciatori, è abituato a vedere un bel calcio, con squadre e giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano. Quindi non si accontentano, le abitudini sono difficili da cambiare. Noi, come interpretazione della partita e come modo di giocare, dobbiamo far meglio per dare gioia ai nostri tifosi.
Classifica che inizia a sorridere…
Quella è l’essenza. Per noi c’è un modo di ragionare diverso. Oltre a questo, c’è il modo di lavorare durante la settimana, quando giochi in una squadra come la Roma è più una missione che giocare a calcio.
Cosa le è piaciuto?
Il Frosinone è stato bravo a mordere e a fare quello che doveva fare. Queste squadre ci vedono che andiamo in difficoltà contro quell’atteggiamento lì. La squadra ha bisogno di corsa, sostanza e trovare serenità. Siamo usciti bene e abbiamo anche fatto girar la palla con tranquillità, sintomo che la squadra ha ripreso fiato e si è ritrovata a casa sua. E non l’avevo ancora visto nelle gare precedenti.
Dzeko?
Oggi i fischi erano pochi, quelli che fischiavano erano i tifosi del Frosinone. Oggi i fischi pochi, zero. I nostri tifosi hanno aiutato e hanno fatto anche dei cori. Perchè sennò tutto questo diventa un modo di dire che mi garba poco. Mi trovo scomodo nella posizione di sentirmi dire le cose che non sono corrette. Ritornando a Dzeko, lo dobbiamo servire di più e meglio, lui però deve aiutarsi: palla addosso e palla dietro al centrale, dietro al centrale lui ci va poco, innesca poco la voglia di trovarlo la dietro. I difensori mi dicono tutti che sono scomodi quando devono ricomporre la linea difensiva dietro le spalle e lui li ci va poco. oggi l'ho tolto perchè volevo far giocare Francesco e poi perchè questa settimana ci sono partite ravvicinate e diversi giocatori avevano diversi problemini tra cui lui. Oggi abbiamo ritrovato un po' tutto, abbiamo rimesso in moto diverse situazioni. Francesco ha giocato una buona mezz'ora, quando si abbassa è l'unico che non soffre questa situazione poi però bisogna tener conto dell'età e degli infortuni.
L’interruttore non è stato sempre acceso…
Si, oggi siamo stati in difficoltà quando abbiamo subito il gol, anche sulle palle inattive. Oggi però avevamo una squadra forte di testa, più fisici di come lo eravamo oggi non lo possiamo essere.
SPALLETTI A RAI SPORT
L’aveva definita una finale da vincere e la Roma l’ha vinta. Non ha entusiasmato però perché c’è ancora da lavorare…
Bisogna fare di più, però la squadra ha subito meno di altre volte ha trovato più equilirio. Ora andiamo alla prossima partita ma avremo altri allenamenti per aggiustare qualcosa
Andiamo sui singoli?
Io faccio un discorso di squadra non guardo la prestazione dei singoli giocatori. Mi piace l’abbraccio finale tra i ragazzi e gli ultimi minuti giocati in scioltezza e tranquillità- In questo momento non ci riescono alcune cose per un problema di testa. El Shaaraw perché riesce in quella giocata? Perché arriva con un testa più tranquilla e arriva in una bellissima città dove vuole dare il suo apporto
I giocatori cominci a capirli meglio vedendoli dal vivo? (chiede Mondonico). Per esempio Pjanic è meglio vederlo così in posizione avanzata?
Quattro uomini sotto palla in questo momento ci vogliono perché poi la squadra subisce delle ripartenze e va in difficoltà. Bisogna ripartire dall’equilibrio. Pjanic può partire pià offensivo ma si deve abbassare spesso. La stessa posizione di Rudiger per me oggi è nuova, ma ne ho parlato con lui perché ci ha giocato anche in nazionale. Da centrale gioca meno tranquillo.
La Roma deve abbandonare paura che l’ha attanagliato la squadra da Barcellona in poi . Totti può aiutarla in questo?
Se io potessi iniettare il liquido della personalità da Totti e iniettarlo agli altri, lo farei subito. Lui ha fatto la storia in questa società in questo stadio. Francesco per metterlo in moto bisogna gestire la palla e bisogna dargliela. Se gli si chiede di andarsela recupera diventa difficile.
Sull’addio di Sabatini cosa c’è di vero?
Niente
E di Perotti alla Roma?
Di vero c’è qualcosa
SPALLETTI A ROMA TV
Lavorare con i 3 punti è fondamentale, dà ossigeno.
Te lo dico dopo la prossima, la medicina è giusta ma dipende se si assorbe o no. I ragazzi hanno dimostrato un’emozione nell’abbracciarsi e nel godere della vittoria che dice che sono nella causa con la testa e vogliono ribaltare questo momento.
Sta proponendo diversi schemi, sembra stia studiando i suoi ragazzi. Ruediger anche. È soddisfatto?
Ringrazio che mi metti in evidenza ma non è così, io devo finire di conoscere le loro caratteristiche, devo fidarmi di loro per giocare tranquilli e poi valutare non avendo delle amichevoli per provare, lo faccio in partita. Finora ne ho sbagliate più che fatte bene di prove, quella di Toni è andata bene.
Dzeko come sta, era affaticato?
Noi abbiamo dovuto alzare il livello di allenamento, qualcosa sotto quell’aspetto c’era da fare, da incrementare. Così rischi di intossicare i muscoli ma è una cosa che dobbiamo provare. E lui è uno di quelli più affaticati, se starà bene gioca anche la prossima.
Dzeko fa una gran giocata e non segna solo per l’intervento di Leali.
Si è vero, grande giocata. Si è impegnato come tutti, qualche volta deve attaccare più la profondità perché è troppo predisposto a prenderla addosso, questo dà vantaggi alla linea difensiva. Se invece costringi il centrale a correre e rompere la linea difensiva, gli dai più fastidio…
Salah, lo vedo spaesato. Non si applica?
A lui piace partire da destra largo, ma quando assume quella posizione è più distante dalla porta e in generale la mente ora non lo aiuta, poi devi rincorrere il terzino e quando c’è il recupero palla si trova più vicino alla porta. Ha fatto comunque poco, quello che dici è corretto bisogna fare meglio e fargli risalire l’autostima, lui è fondamentale per noi, la sua velocità e la sua tecnica.
In questo laboratorio tattico quanto sarà importante la gestione di Totti?
Secondo me la gestione è di tutta la squadra, poi Francesco ha la qualità che quando entra dà tranquillità a tutti perché lui non soffre del morso di tensione degli altri. Ma non ha la disponibilità di corsa degli altri e se la squadra non sopperisce a questa cosa lui non può essere innescato. Lui è un diamante per noi, ma quando hai i diamanti non li sfoggi tutte le sere, li metti nelle grandi situazioni, in quelle opportune.
SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA
Risultato importantissimo e fondamentale ma in certi momenti la lucidità e venuta meno. C’è stato un miglioramento.
E’ vero, ci sono momenti in cui dovremmo ricavare un vantaggio da uno scontro con gli avversari. Quando ci aggrediscono, se si gira la palla con facilità è pià facile creare loro dei problemi. A noi ci viene un po’ il ‘braccino’ e non riusciamo a sfruttare questa situazione. Ma ci abbiamo anche provato e ci siamo riusicii, abbiamo fatto dei passi avanti. Il secondo hgol ha tranquillizzato la squadra, l’ingresso di Francesco ha dato quel contributo di tranquillità psicologica che ha solo lui. Solo lui gioca con tranquillità e senza pressioni, gli altri accusano questa cosa
Dzeko, sembrava contrariato al momento del cambio.
Facciamo così, domani quando incontrerò la squadra andrò a fare una cosa, che ora non posso riferire. Posso rispondere domani? Dzeko doveva fare di più, era un po’ teso perché non era riuscito a dare quello che voleva, non credo fosse riferito a me. Ma domani farò un giochino davanti alla squadra e risponderò pubblicamente a questa domanda.
Pjanic e Nainggolan?
Son o due centrocampisti, Garcia li metteva nel loro ruolo ma siamo nel momento in cui la quadra prende troppi contropiedi e ribaltoni. Una squadra come la nostra deve gestire il gioco. Zukanovic è stato più basso, Pjanic è stato più avanti, nel suo ruolo, toccando più palloni. Giocando più sulla linea difensiva proponi la marcatura, se non ci si sosta è meglio e lui non vuole sostare sulla linea dei centrocampisti
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