Al termine del match pareggiato per 2 a 2 tra Cagliari e Roma, è intervenuto ai microfoni dei giornalisti il tecnico giallorosso, Luciano Spalletti.
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Spalletti: “Roma con scarsa personalità, manca equilibrio e continuità”
Le parole del tecnico giallorosso al termine del match pareggiato per 2 a 2 tra Cagliari e Roma
SPALLETTI A SKY
Per fortuna non si vivono così tante settimane complicate durante un anno…
Dipende un po’ quello che è l’atteggiamento, il modo di stare dentro le situazioni che ci riguardano. Se facciamo come in alcuni tratti stasera, di serate complicate ne possiamo passare più di una.
È la gestione di un risultato vincente a segnare il confine tra una buona squadra e un’ottima squadra. È un destino ineluttabile quello di vedere la Roma solo come buona squadra?
La partita di questa sera dice che dobbiamo trovare un equilibrio mentale, che dobbiamo sicuramente creare un’attenzione più forte nella nostra testa per quelli che devono essere i nostri obiettivi. C’erano tutte le caratteristiche affinché riuscissimo a gestire la partita, invece bastano le prime due difficoltà e inizia a venirci il piedino più corto, ci vengono dei 36-37 e non si riesce più a fare giocate semplice. Poi chiaramente gli altri prendono coraggio e poi riescono a sviluppare alcune azioni anche se davanti si ritrovano i calciatori della Roma.
Perché viene il piedino a gente esperta che ha fatto Champions, Europei e Mondiali? Perché non c’è mai una crescita mentale di questo gruppo?
Sto conoscendo alcune cose nuove su cui si va a lavorare. Giocatori come Salah danno strappi importanti, poi gli giochi due palle addosso e niente. Anche El Shaarawy. Si ha quest’alternanza che dipende dalla troppa qualità in un senso e la mancanza di un po’ di carattere dall’altra. Bisogna riempire la partita di più cose. A noi per ora non ci riesce, bisogna sicuramente migliorare sotto l’aspetto della personalità e del carattere. Sul 2-2 abbiamo avuto occasioni che hanno dimostrato che la squadra non ci stava a perdere, abbiamo provato a vincerla e ci siamo andati vicinissimi. Perché non farlo prima quando c’erano più possibilità. Loro avevano perso di ordine, tentavano di forzare la partita. Ma noi non siamo riusciti a giocare dei palloni che non fanno parte della stanchezza.
Quanto le è pesato togliere la fascia da capitano a De Rossi?
Non è una cosa che dà dispiacere, lo stesso De Rossi è contento di aderire al regolamento. Ci dev'essere attenzione a degli episodi che possono creare difficoltà importanti, come in quel caso lì.
Ve lo siete detti prima in separata sede?
E’ chiaro che De Rossi aderisce a quello che è il sistema che bisogna avere nello spogliatoio, bisogna darsi delle regole e rispettarle. Io per primo devo farlo. Chiaro che gliel’ho detto da solo, davanti alla squadra ho detto che dovevamo pagare una penalità. Ma non solo lui, anche Vermaelen o Emerson. Ci sono delle cose che sono capibili, altre no. Poi ci si va dentro, che piacciano o non piacciano è così. È piaciuta a tutti.
Ho come la sensazione che se la Roma non gioca benissimo e stravince, non va bene nulla. Ogni tanto essere brutti, sporchi, cattivi ed efficaci non sarebbe male. Portare a casa solo il risultato no?
Mi sembra che sia più difficile per noi. L’anno scorso abbiamo visto partite pareggiate anche dominando, oppure abbiamo vinto ma rischiando. A volte gli si lascia mettere palla dentro l’area di rigore dove non si accenna proprio al disturbare una palla buttata dentro, e non capisco come mai perché in alcuni momenti lo facciamo, in altri no. Qui bisogna lavorare meglio, però il nostro DNA è quello di fare sempre qualità. Quando abbassiamo la qualità diventa difficile.
Strootman è tornato al gol.
La sua rete vale molto. Abbiamo ritrovato un grande calciatore. Dzeko ha fatto un movimento spettacolare ad aprire sul secondo palo e gli ha servito la palla su un piatto d’oro. E per fortuna ha fatto gol altrimenti avremmo perso la partita.
SPALLETTI A PREMIUM
E' una Roma ancora fragile?
Si, in alcuni momento è stata fragile e in alcuni invece è stata forte. Non ha sicuramente raggiunto un equilibrio nella continuità
E'una squadra che quando va in vantaggio si ferma?
Mi sembra scarsa personalità, nel momento in cui è facile gestire ci viene un po’ il braccino. Così gli altri prendono coraggio e se sono bravi raggiungono l’obiettivo, come è successo oggi
Le scorie del Porto ci sono ancora?
Il Porto non deve essere una scusa. Per chi si spegne ad una sconfitta è difficile arrivare a obiettivi importanti, ha già finito di giocare prima di smettere. A tratti siamo andati bene, a tratti male. Dobbiamo tornare a casa con questo risultato
Florenzi con la fascia da capitano, come si spiega?
Si spiega bene, abbiamo un’etica tra di noi e siamo un gruppo unito. Anche lo stesso De Rossi è d’accordo ad avere un regolamento a cui tutti devono attenersi. E’ tutto sotto controllo.
Vale solo per stasera?
Dipenderà dalle sanzioni che verranno fuori, ma per qualche partita sarà così, specie per quelle in cui è squalificato. Lui è d’accordo e contento di partecipare al regolamento che c’è.
Avete perso troppi palloni in uscita nella seconda parte…
E’ un po’ quello che ci siamo detti, non capisco che cosa c’entri la difficoltà fisica con il giocare la palla a cinque metri. La difficoltà fisica è quando uno ti punta e tu non riesci ad opporti. Quando hai tu la palla, con il compagno a cinque metri e non scegli bene è più una questione di testa. Si deve avere una forza mentale, ci sono troppe divagazioni, quello lì è semplice da eseguire per dei giocatori di questo livello qui, ne abbiamo sbagliate veramente troppe dove potevamo imbastire delle ripartenze. Secondo me ci sono poche scusanti, bisogna registrarsi un attimino ed allinearsi a quello che deve essere il nostro modo di stare in campo. Il nostro grafico deve essere sempre verso l’alto, sennò poi diventa difficile e si può anche perdere. Loro hanno colpito anche un palo, noi abbiamo opposto poca forza, soprattutto mi garba poco questo atteggiamento un po’ distrutto quando si recupera palla, si lotta poco, c’è poco da fare".
SPALLETTI A ROMA TV
Cosa succede?
"La Roma ha giocatori di livello internazionale, di carattere, ma poi c’è il campo e ci sono gli episodi. Il carattere vuol dire che su una palla ci metti il fisico e la fai tua, che fai bene i passaggi a 5 metri. Se quelli non li facciamo bene allora vuol dire che non siamo quelli che si dice. Qualcosa non torna, se gli facciamo fare duecento cross e non riusciamo ad accorciare vuol dire che dobbiamo metterci qualcosa in più. Con la nostra qualità dobbiamo dimostrare quello che si dice di noi, se sbagliamo cose così vuol dire che non abbiamo avuto quella qualità".
Partita che la Roma non è riuscita a chiudere.
"Potevamo aver vinto la partita con le azioni finali, quindi perché non farle prima? Non possiamo concedergli la riprova ogni volta che noi riconquistiamo il pallone".
La Roma non riesce mai ad addormentare il gioco per rifiatare e gestire.
"No, non riusciamo a gestire la partita. Potevamo addormentarla, ma spesso affrettiamo la ripartenza o sbagliamo la direzione della palla. Per quello che si è visto non riusciamo a gestire la partita".
Allora conviene sempre andare a 300 all'ora?
“Noi dobbiamo fare così, gestire la partita e tenere sempre la palla noi. Se la gestiscono gli altri andiamo in difficoltà, non abbiamo il carattere dei lottatori su certi aspetti. Noi dobbiamo conquistare la palla, giocarla e fare gol. Non riusciamo a gestire la partita, si è visto. Se abbassiamo il livello e la qualità di gioco per gestire, rendiamo facile agli altri la riconquista e il fatto che ci possano chiudere”.
SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA
Difficoltà nel gestire la partita?
"C’è se smettiamo di giocare. Se abbassiamo la qualità delle giocate ci manca qualcosa, ci manca magari il carattere e sbagliamo tanti palloni. Noi dobbiamo fare quello che è nelle nostre qualità, ovvero cercare sempre di andare a fare un altro gol".
Il cambio di modulo ha agevolato il Cagliari?
“Lei non assiste alle nostre conferenze, io devo fare delle scelte e quando non faccio risultato ognuno pensa quello che vuole. Quando non si vince l’allenatore ha più responsabilità degli altri. Abbiamo avuto possibilità sulle ripartenze, invece quando riconquistavamo il pallone lo perdevamo. Se non facciamo le cose facili, inutile tirare in ballo la condizione fisica. Abbiamo sbagliato palloni a 5 metri. Secondo me non ci ha penalizzato, altrimenti non avrei fatto questa scelta”.
Il cambio Dzeko-El Shaarawy?
"Mi dicono che posso fare tre cambi, quello è stato il primo. Pensavo di dare un contributo alla squadra, poi ognuno valuta".
Due punti persi o uno guadagnato?
"Sicuramente due persi, almeno voglio che la squadra li consideri così".
L'inserimento di Paredes?
"Volevo liberare un po’ di più e far attaccare più alti Florenzi e Peres, loro ci hanno messo in difficoltà sugli esterni. Pensavo di limitare i loro cross, a sinistra lo abbiamo fatto, a destra meno. E’ andato a coprire Nainggolan e ci siamo abbassati troppo perdendo un centrocampista in mezzo. Non siamo stati precisi in fase di riconquista del pallone. Poi sul 2-2 abbiamo fatto molti strappi che potevamo far prima. Siamo rimasti schiacciati, abbiamo perso troppi palloni per la qualità che abbiamo. Ci è mancata precisione in fase di gestione della palla dopo averla riconquistata. Guardiamo sempre le statistiche delle partite, con il possesso e i passaggi, noi siamo stati sempre sopra la media. Col Porto ci è bastato un errore di valutazione, altrimenti rischiavamo anche di pareggiarla perché alla fine abbiamo fatto di più a livello di corsa. E’ per forza un problema di testa, di carattere. Si vede che caratterialmente si abbassa il livello di lotta. Se uno sulla fascia nell’uno contro uno arriva prima è un conto, ma se si sbagliano passaggi a cinque metri è un problema di testa. I giocatori devono esserci con la testa, devono per essere dei giocatori da Roma. Le partite non tornano più, non si rigiocano. Ce ne sono altre di partite, ma le occasioni poi si riducono ogni volta".
SPALLETTI ALLA RAI
Un'occasione persa?
"Sicuramente sì. Dobbiamo passare oltre la sconfitta di Champions, altrimenti diventa difficile avere propositi importanti. Si era messa bene, ci eravamo portati in doppio vantaggio e poteva sembrare più facile. Invece poi è avvenuto il contrario, abbiamo smesso di giocare e abbiamo sbagliato tanto. Quello che diventa difficile da capire è perché in alcuni momenti sbagliamo delle cose così facili, che dovrebbero far parte del nostro dna. Ci viene il piedino... Un po' siamo fatti così, è diventato quasi normale per noi buttare via delle occasioni".
De Rossi e Florenzi?
"Tutti sappiamo che dobbiamo attenerci a delle regole, De Rossi con la qualità che ha dovrebbe avere un'attenzione particolare in determinati momenti. È tutto normale, ha tempo, ma in questo momento era corretto tenerlo fuori. Lui ha accettato con tranquillità. Nello spogliatoio sono io a decidere e a scrivere il regolamento. Cos'è che non va? Sicuramente dobbiamo fare dei passi in avanti sull'attenzione. Sul risultato di 2-0 abbiamo perso equilibrio, abbiamo fatto fatica a sviluppare i passaggi per mettere al sicuro il risultato".
Sul 2-2 avete fatto tre azioni che vi potevano portare al gol, perché non farlo prima?
"Non è questione di stanchezza, ma di carattere e di personalità. Attraverso la testa diventa sicuramente più facile arrivare a un obiettivo, dobbiamo tenere sotto controllo anche alcuni numeri e noi siamo sopra al livello in tutto, si concedono dei metri e non si va a chiudere. Gli altri poi prendono coraggio, noi dobbiamo ragionare in una maniera diversa".
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