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Sarah Felberbaum: “Per De Rossi ho scelto di restare in Italia, ma per il futuro valuto l’estero”

Parla la moglie del capitano della Roma: "Nel momento in cui volevo partire, ho conosciuto la persona che è poi diventata mio marito e il padre dei miei figli. Sono rimasta e non mi pento, ma non è detta l'ultima parola"

Redazione

Sarah Felberbaum torna in televisione: da ieri sera l'attrice è la conduttrice di Cinepop, il nuovo magazine per cinefili di Sky Cinema Uno. Prima di dare il via a questa nuova avventura, la moglie di DanieleDe Rossi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di gioia.it. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:

Viste le sue origini, cosa l'ha trattenuta qui in Italia? In fondo, prima di mettere su famiglia, avrebbe potuto scommettere sull'estero.

Il punto è che, per mettere su famiglia, devi conoscere anche la persona con la quale crearla: la famiglia, in realtà, nasce e si forma molto prima di avere dei figli. Ebbene, nel momento in cui volevo andare all'estero per mettermi in gioco, ho conosciuto la persona che è poi diventata mio marito e il padre dei miei figli. A quel punto, andare via non è stata più una scelta possibile e di questo non mi pento. Tuttavia, non è ancora detta l'ultima parola: adesso che ho dei figli, potrei valutare di andare, non dico in America, ma magari in Europa o in posti un po' più vicini. Ed è quello che, in realtà, sto cercando di fare.

La maternità l'ha costretta a ridimensionare i propri impegni professionali?

A un certo punto, sì: è ovvio che devi fare una scelta. Per un periodo devi rallentare e stare con i bambini. Però, per esempio, adesso che il mio figlio minore ha 1 anno e 4 mesi, sono stata via un mese e mezzo per girare un film a Torino. Si può dunque fare tutto: bisogna avere la pazienza di rallentare e sapere capire quando si può ricominciare a spingere sull'acceleratore, portando avanti sia il lavoro sia la propria maternità.

Rallentare è un'opzione concessa nel mondo dello spettacolo o resta una scelta rischiosa, fonte di ansia?

Beh, il nostro lavoro è, per definizione, fonte di ansia: quando finisci un set, ti chiedi sempre se e quando lavorerai di nuovo. Ogni attore si pone periodicamente questa domanda. Nel mio caso ho scelto di diventare mamma, di creare una famiglia: ho la consapevolezza di star facendo una cosa meravigliosa.

Nelle interviste lei ha spesso ripetuto che la maternità le ha cambiato la vita, rendendola felice. Sogna una famiglia ancora più numerosa?

No, vabbè, non sono matta! (ride, ndr) Ho desiderato i miei figli ma due bastano. È già impegnativo così…

Come coppia, lei e suo marito siete molto discreti: quanto la riservatezza è importante affinché una coppia possa sopravvivere nel mondo dello spettacolo?

Non esiste una regola: dipende da ciascuna coppia. Io e mio marito siamo sempre stati due persone riservate, anche prima di conoscerci: la discrezione non è stata quindi uno sforzo o una decisione presa a tavolino. C'è un grande rispetto l'uno nei confronti dell'altra e soprattutto nei riguardi dei nostri lavori.