In Vanilla Sky “ogni minuto che passa è un'occasione per rivoluzionare tutto completamente”. In un Roma-Sampdoria di inizio estate ne sono bastati circa quattro a Lorenzo Pellegrini per cambiare il volto della Roma e scacciare l’incubo di una stagione già finita prima di ricominciare. L’ingresso del nuovo Capitan Futuro di Cinecittà, al posto di un confuso Pastore, è stato l’urlo nel silenzio di una partita fin lì condotta male da Fonseca. L’assist in verticale per Dzeko è roba da campioni anche se Lorenzo campione ancora lo deve diventare, è quel gesto del singolo che permette di oscurare i tanti errori del collettivo un po’ come è avvenuto alla Juve col Bologna. Ed è pure il segnale di una ripartenza personale di Pellegrini che dopo un ottimo inizio di stagione aveva conosciuto una mini-crisi a inizio 2020.
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San Lorenzo re degli assist. Roma, ora non rinunciare a Pellegrini
Il numero 7 ha cambiato la partita contro la Sampdoria con l'assist per Dzeko. Ora vuole conquistare la Champions
Lorenzo re degli assist
I numeri d’altronde non mentono (quasi) mai. Quello di ieri è l'undicesimo assist vincente di Pellegrini in questa stagione, di cui 9 in campionato. Meglio di lui in serie A hanno fatto solo Luis Alberto (13) ed il Papu Gomez con 10. Ma sia il laziale sia l’atalantino hanno giocato 26 partite mentre Lorenzo tra infortuni e scelte tecniche ne ha giocate “solo” 19. Quindi la media vedrebbe Lorenzo al pari di Luis Alberto (0,5) e un passo indietro Gomez con 0,4. Chi gode di più della vena d’altruismo del numero 7 è sicuramente Edin Dzeko che deve ringraziare Pellegrini 7 volte. Più di Tevez e come Nasri al Manchester City, anche se ancora lontano dal podio occupato da Misimovic (29), Kolarov (13) e David Silva (10) come miglior aiutante del bosniaco. Pellegrini ha tempo, e voglia di continuare così per provare a riagguantare quella Champions che ha vissuto due anni.
Il futuro di Pellegrini
Come detto il tempo non manca visto che Pellegrini ha solo 24 anni, ma per ora è ancora avvolto nel mistero il suo destino in giallorosso. Lorenzo ha espresso in più di un’occasione la voglia di giocare a vita nella Roma, la sua squadra del cuore. Emulando Francesco Totti che per lui ha speso parole al miele. Al momento però c’è ancora una clausola pericolosa di 30 milioni che ha attirato club come Psg, Juventus, Inter e Manchester United. Pellegrini attende da tempo un incontro ufficiale per eliminare la clausola e modulare il rinnovo di contratto. Quello attuale scade nel 2022 e l’ingaggio di Pellegrini (2 milioni più bonus) è inferiore a quello di calciatori decisamente meno utili alla causa come Juan Jesus, Perotti o Pastore. Lorenzo non vuole la luna, ma arrivare a qualcosa in più e legarsi così per sempre alla Roma. L’aria è comunque positiva. Ora c’è da pensare alle prossime 12 partite (ottavo con il Siviglia compreso). E Pellegrini ha iniziato nel migliore dei modi.
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