news as roma

Sabatini: “Totti è la luce di Roma, non tramonta mai. Spalletti? Mi ha sbalordito”

"Spalletti è arrivato quando doveva arrivare, ma non credo che la Roma ce l’avrebbe fatta per lo scudetto. Spalletti ha fatto risultati straordinari, ma Garcia ha fatto 155 punti in due anni, era doveroso proteggerlo fino in fondo"

Marco Cantagalli

Dimissioni? No, al momento. Per adesso, il ds giallorosso Walter Sabatini resta alla Roma. 

Il direttore sportivo romanista ha congelato ogni proposta che ha ricevuto a livello di telefonate, richieste e chiacchierate. Per chiarire il suo futuro ed analizzare il momento attuale della Roma è intervenuto ai microfoni di Premium Sport. Queste le sue parole:

Vedrai stasera la semifinale della massima competizione europea tra City e Real?

Sono partite di una grande suggestione, il calcio si gioca per arrivare a questi livelli. Sarà uno spettacolo grandissimo. Per Manchester City-Real Madrid ci saranno in campo calciatori di grande caratura, squadre organizzate che sanno giocare. Sarà divertente.

Rimpianti per il cammino giallorosso in Champions?

Non li definirei rimpianti, ma è vero che ci siamo espressi su un livello accettabile. Abbiamo creato molto, non posso parlare di sfortuna perché sarebbe sbagliato. Abbiamo giocato dignitosamente, in entrambe le gare. Poi c’è stata una frazione della partita di ritorno in cui ho creduto veramente di poter rientrare nel match. Non è successo, ma è stata un’esperienza importante anche per la squadra. Ci rifaremo, speriamo di giocarla anche l’anno prossimo. In quel caso cercheremo di rifarci.

E se Spalletti fosse arrivato prima alla Roma…?

Lo sapete meglio di me i tempi e i modi del calcio, Spalletti è arrivato quando doveva arrivare. Poi è ovvio che per il suo percorso c’è un sospetto e un dubbio legittimo. La Juventus ha fatto uno strappo che non è replicabile. Non sarà replicato nella storia del calcio perché 24 vittorie su 25 partite è veramente una cosa non immaginabile. Forse in quel frangente potevamo esser più competitivi, ma non lo so. Spalletti ha fatto risultati straordinari. La sua media è da scudetto, il suo percorso è nettamente da scudetto senza marziani, nell'ambito di una competizione normale. Noi prima abbiamo usufruito di un tecnico per cui era doveroso proteggerlo fino in fondo, Garcia ha fatto 155 punti in 2 anni.

Che calciatore è Pastore?

E’ un giocatore di 27 anni, ancora nel pieno della sua maturità. Ha avuto un percorso al PSG altalenante, quest’anno stava facendo bene prima di qualche problema muscolare. E’ un giocatore che è auspicabile che torni in Italia perchè è un talento puro, lui è un calciatore che riesce a trasformare qualsiasi palla in azioni importanti per la sua squadra. Javier è un falso lento, palla al piede è velocissimo. Pastore è molto generoso, gli piace giocare coi compagni e per la squadra. A volte il suo talento lo porta a fare giocate bizantine che potrebbe evitare. L’ho visto percorrere 80 metri palla al piede, dribblare il portiere e segnare. Pastore è un calciatore fantastico. Spero che rimanga al PSG. Se dovesse tornare in Italia…non credo che possa venire alla Roma.

Benatia? Lo consiglia alla Juve?

Non me la sento di dare consigli alla Juventus, mi pare che non ne abbiano bisogno. In questi anni non hanno sbagliato niente. Ce ne siamo tutti accorti in Italia. La Juve si è staccata in maniera netta sul resto delle contendenti, tutti raccontano della mentalità vincente, dell'ambiente e del rigore con cui si fanno le cose, ma poi ci vogliono scelte giuste al momento giusto. E loro non hanno bisogno dei miei consigli. Mehdi è un giocatore formidabile, è un po’ logorroico per la verità. Lui è un grande parlatore, finalizza le sue chiacchiere ad una struttura di gioco. In questo senso è molto partecipe alla fase difensiva. Non credo che sia molto diverso rispetto a Ferrara. Mehdì è così, la sua forza intrinseca è anche quella di avere un livello di attenzione altissimo, peraltro è molto forte sulle palle inattive.

Ridarebbe del ‘menestrello’ e del ‘simulacro’ a Benatia e al suo procuratore?

In un’altra epoca storica il menestrello andava in giro per le corti, e in quel momento il procuratore di Benatia faceva così, si presentava da tutte le società che potevano essere interessate al giocare. In quel momento la Roma non voleva vendere il giocatore. Poi ho definito simulacro Benatia, perchè era un’imitazione del calciatore che avevamo visto nella Roma. Mi venne questa definizione, ogni tanto vado fuori dal mio vocabolario. Ho un lessico che comprendo solamente io, qualche volta in solitudine.

Retroscena sull’acquisto di Pjanic?

C’era una confusione incredibile, ci siamo trovati io Fenucci e Tempestilli all’Ata Hotel, combattendo per tutte le componenti che costituiscono una trattativa, in una giornata convulsa e stressata. Sempre di corsa, anche per noleggiare un aereo privato. Pjanic doveva anche fare le visite mediche. Me la ricordo molto volentieri quella giornata perchè abbiamo portato giocatori che hanno fatto molto bene, come Borini. Però di Miralem sono particolarmente orgoglioso, è un calciatore di grande livello. Con una caratteristica ignota ai più, viene pensato come un principe del calcio, in effetti lo è, ma quando si va a controllare il metraggio del calciatore, corre quanto un mediano. Oggi sta arrivando alla sua piena maturità. Miralem ha un po’ la Roma sulle spalle, mi ha dato gioia.

Isco e James Rodriguez via da Madrid?

Sono calciatori difficili da portar via da quel tipo di calcio. Per quanto riguarda Lucas Vazquez, rappresenta la bellezza del calcio. Lui ha scavalcato giocatori che hanno un pedigree molto migliore del suo. Questo è il romanticismo del calcio. La forza del calcio in cui i ragazzi emergono anche se davanti a loro hanno giocatori che sono dei campioni. Il calcio è sempre in discussione. Poi sulla questione legata a Cristiano Ronaldo ho appeso in bacheca un pensiero che in realtà non è mio ma l’ho rubacchiato. 'Il talento coglie un pensiero che altri non riescono a cogliere. Il genio coglie un bersaglio che nessun altro sa vedere'. Questa sera ci saranno tantissimi campioni, ma Cristiano Ronaldo è il genio e per il Real Madrid non è una perdita da poco.

Per sostituire Zeman c’erano 4 sostituti: Bielsa, Blanc, Allegri e Garcia…

Confermo.

Un commento su Allegri?

Quando noi abbiamo parlato con Allegri, lui aveva già vinto uno scudetto col Milan. Ma alla Juventus ha sostituito un uomo che aveva già vinto ripetutamente. Ha mostrato di averci conoscenza di calcio, ed è stato importante nella gestione di un gruppo che veniva fuori da un ciclo vincente. Era particolarmente difficile, ha vinto con strumenti nuovi. La volontà di portarlo a Roma, quando facemmo quella chiacchierata, non era del tutto sbagliata.

Allegri quindi non si liberò dal Milan?

Si, successe questo.

Perché la scelta di Spalletti?

Grandissimo allenatore, istrionico quanto volete, ma una persona serissima. Sa lavorare dentro il campo, programma la metodologia, sfrutta bene i suoi collaboratori. Ha grande impatto con i calciatori. E’ un tecnico di grandissimo profilo, ed è semplicemente una osservazione. Io sono sbalordito da quello che è riuscito a fare con questo gruppo. Per fare una squadra spesso si pensa che basta prendere bravi calciatori. Non è vero. Se non hai un uomo che conduce un gruppo, i calciatori anche di grande livello vanno guidati, con un lavoro quotidiano. Spalletti in questo è un maestro, in Serie A spesso va trascurata la fase didattica. Anche da questo punto di vista Spalletti è al top.

Totti?

La frase che dissi su Totti è stato un infortunio dialettico (ride, ndg). Direi che è ancora attuale, a distanza di 5 anni. Dissi questa cosa spontaneamente. Chi vive a Roma, ed io lo faccio da 20 anni, si accorge che al tramonto la luce indugia sui tetti. Non tramonta mai. Allora dissi che Totti è come la luce di Roma, perché non si spegne mai. Potrei ribadirla anche oggi. E’ solo un’osservazione, questo Francesco lo sa. Lui è in grado ancora di produrre calcio. Il punto di domanda è quando 'vuoi finire? Vuoi finire quando sei ancora al massimo livello o quando non ce la fai più?’. Questa è una cosa mia personale con lui, ci siamo parlati. Francesco pensa che queste sue possibilità tecniche dinamiche e fisiche siano ancora procrastinabili nel tempo. Lui esprime una voglia di giocare quasi adolescenziale. Totti ha una vera passione per il calcio, su questo non ci sono dubbi.

Colpa della società sul caso Totti?

Spalletti non ha responsabilità, lui allena. Quando l'ha ritenuto giusto, ha fatto giocare Francesco con ottimi risultati. Pallotta ha parlato personalmente con Francesco. Ad oggi le cose sono chiare. Spalletti ha allenato Francesco come tutti gli altri, sta fuori da questi discorsi. Anzi, ha avuto l’onestà di metterlo in campo a giocare. Ciò che si sta concretizzando oggi è dovuto al fatto che è sceso in campo. E in campo ce l’ha messo l’allentatore, non la stampa e nessun altro. Spalletti è fuori da questa possibile polemica, o qualsiasi discorso che possa esser fatto. Spalletti ha fatto il suo mestiere, e l’ha fatto anche molto bene.

E’ vero che il Chelsea di Conte ha chiesto Nainggolan?

Non lo so. Non ho mai parlato con Conte e quindi non so se ha questa idea. Devo dire che Nainggolan è un giocatore universale, forte in tutti i reparti di gioco. Quindi è seguito da molte società. Anche da noi è seguito, o inseguito qualche volta.

Il nuovo ruolo del belga con Spalletti?

Potrebbe esser anche una posizione transitoria, ma spesso Spalletti lo utilizza come centrocampista più alto. Ha capacità da incursore. Spesso lo alza e lo fa giocare più avanti degli altri.

Cavani alla Roma per vincere il titolo?

Cavani tra l’altro ce l’ho avuto a Palermo, è un attaccante di grandissimo livello. Però il nostro problema non è il gol. Vorrei ricordare che noi siamo l’attacco più forte della Serie A. Non abbiamo questa esigenza urgente.

Meglio Messi o Ronaldo?

Come faccio a rispondere a questa domanda, non saprei...

Resti alla Roma?

(ride e conclude il collegamento, ndg)