Partita piena di polemiche quella che si è appena conclusa allo Stadio Olimpico tra Roma e Sassuolo. Tra i protagonisti c'è sicuramente Maresca, che in 90 minuti di gioco ha avuto modo di annullare due gol, sventolare altrettanti cartellini rossi (a Pedro e Fonseca) e lasciare correre su un vistoso fallo di mano in area dei neroverdi. Le proteste sul campo hanno tenuto banco per gran parte della partita, con i giallorossi che hanno recriminato per diverse situazioni controverse. Fuori dal terreno di gioco non ha tardato ad arrivare la reazione social dei tifosi romanisti che si sono scagliati contro l'arbitro napoletano: "Pedro alla prima espulsione in carriera. Serviva Maresca" è il pensiero di Damiano. Lo spagnolo infatti è al primo cartellino rosso in 351 partite tra Serie A, Premier e Liga. Polemico anche Andrea che punta il dito sull'Associazione arbitri: "Ottimo lavoro dell'AIA che riceverà i complimenti da chi di dovere."
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Roma-Sassuolo, la rabbia social dei tifosi: “Prima espulsione di Pedro, serviva Maresca”
I cuori giallorossi hanno espresso tutto il loro malcontento per la gestione della gara da parte dell'arbitro: "Ottimo lavoro dell'Aia"
Le critiche a Maresca non si fermano qui: al fischietto campano si contesta anche la gestione dei cartellini, con un chiaro riferimento al mancato rosso a Obiang per il duro fallo su Pellegrini, costretto poi a dare forfait per un trauma contusivo-distorsivo caviglia destra: "Una gestione dei cartellini quantomeno discutibile, un metro non uniforme".
C'è anche chi invoca un intervento duro da parte della presidenza giallorossa che però, almeno per ora, ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa in merito agli episodi dell'Olimpico: "Serve la società. Deve parlare qualcuno della società."
Molti hanno criticato l'arbitro ma altri hanno voluto puntare il dito su Pedro e sulla sua ingenuità in occasione del fallo che gli è costato il secondo giallo: "Se uno come Pedro si fa espellere in quel modo ingenuo, vuol dire che i calciatori non hanno le motivazioni giuste. E di chi è la responsabilità?".
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